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Animali notturni – La recensione del nuovo film di Tom Ford

A Venezia l’opera seconda dello stilista diventato regista, un thriller dell’anima con Amy Adams e Jake Gyllenhaal

Animali notturni

02.09.2016 - Autore: Marco Triolo (Nexta)
Un doppio racconto quello messo in scena da Tom Ford nel suo secondo film da regista, Animali notturni, presentato come il suo precedente lavoro, A Sigle Man, a Venezia. Ford sceglie Amy Adams (ancora una volta protagonista dopo Arrival, visto ieri) come sua protagonista e le affianca Jake Gyllenhaal in un doppio ruolo.



L’attrice interpreta Susan Morrow, artista di successo che conduce una vita di lusso e ha un solo rimpianto: essersi lasciata alle spalle l'amore di uno scrittore (Gyllenhaal) di belle speranze ma senza quattrini. Quando riceve un manoscritto di quest’ultimo, intitolato appunto “Nocturnal Animals”, viene assorbita dalla lettura di una storia violenta che si fa allegoria del loro rapporto, e che Ford include come un film nel film diretto nello stile dei rape-and-revenge. In esso, Gyllenhaal interpreta Tony, un uomo la cui moglie e figlia vengono stuprate e uccise da un gruppo di sbandati in Texas e che sarà aiutato da uno sceriffo (Michael Shannon) a farsi giustizia.

Il film di Ford parte bene: c'è il giusto equilibrio tra confezione e contenuto, tra il gusto estetizzante e la patina che ci si aspetta da uno stilista diventato regista, e una storia che sulle prime si dipana in maniera affascinante come un mystery. Da un lato siamo curiosi di scoprire il passato di Susan, dall'altro di capire quali siano i collegamenti tra esso e la storia morbosa raccontata dal suo ex. Che per altro Ford gira benissimo: un thriller in piena regola che non sfigurerebbe come film a sé stante. Questo almeno per buona metà del film.



Ma poi appare chiaro che qualcosa non quadra: il legame tra la vita di Susan e il racconto di Tony è flebile, un'allegoria piuttosto forzata, e dunque il film nel film appare improvvisamente gratuito. Nonché sepolto da una serie luoghi comuni interminabile, dal marito in cerca di vendetta e disposto a oltrepassare la legge allo sbirro texano tutto d'un pezzo con un'idea molto personale della giustizia e poco o niente da perdere. Il racconto via via si impantana verso l'ovvietà, e la parte “reale” della storia non è da meno. Più aumentano i cliché più Ford spinge sul pedale dell'estetica. Che è forte, sia chiaro: la fotografia di Seamus McGarvey (Anna Karenina, Godzilla) e le scenografie di Shane Valentino (Straight Outta Compton) donano al tutto un’atmosfera algida, oppure sporca e violenta quando serve. Ma non basta per salvare un film che vorrebbe tanto essere un approfondito sguardo nell’animo di una donna in crisi e invece assomiglia più a un clone di David Lynch malriuscito.

In uscita il 17 novembre, Animali notturni è distribuito da Universal Pictures.

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