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About Ray - La recensione da Toronto

Identità sessuale e legami familiari al centro di un film non proprio 'al femminile'

13.09.2015 - Autore: Mattia Pasquini (nexta), da Toronto
Non è una esordiente la regista di About Ray, film interessante e potenzialmente controverso presentato al Toronto International Film Festival. Strano quindi che Gaby Dellal si sia prestata all'attacco di quanti han notato il suo utilizzo del 'femminile' nel parlare del personaggio di Ramona/Ray interpretato da Elle Fanning.

Polemiche sciocche, strumentali, ma facili da prevedere per un film che si fonda sull'orgoglio della propria identita' sessuale e della forza d'animo necessaria per riuscire a farsi riconoscere dal mondo per come ci si sente e non per come si è nati. Non facile per un adolescente "nato nel corpo di una ragazza", ma fortemente intenzionato a intraprendere la terapia ormonale necessaria a raggiungere lo scopo di diventare maschio a tutti gli effetti.


Questa la spina dorsale del film, che però non ne esaurisce i livelli e i motivi di interesse. Tenuto vivo, intanto, dal poker di protagoniste. Accanto alla Fanning infatti duettano Naomi Watts (la madre) e Susan Sarandon (la nonna, al fianco della compagna di vita Frances) in una casa piena di "jazz, colori e caos". E donne. Tutte sensibili e pronte a sostenere il/la nipote nella sua faticosa lotta; al pari di Harvey Weinstein, produttore da sempre di film 'furbi' e costruiti 'per l'Oscar'.

Forse in questo caso non potrà sperare in nulla di più di qualche nomination, vista la non eccellenza di un film ad ogni modo gradevole. Anche per il grande pubblico. Anche per i meno 'open minded' o più confusi sull'argomento. Tutti comunque invitati ad assistere all'ennesima reunion tra padri e famiglie abbandonate del cinema statunitense, e a un inatteso 'coming of age', almeno per il soggetto costrettovi. È quest'ultima, probabilmente, la linea narrativa più interessante e divertente, per quanto non molto sviluppata.

Ovviamente, considerata l'importanza dello sviluppo principale. Forse fin troppo prevedibile nella sostanza, se non nelle tappe che attraversa. Movimentate da una sequela di separazioni di vario genere e di riprese, fisse ma dal taglio vario quanto curato, che finiscono per condurci verso una conclusione piuttosto convenzionale. Volutamente? Evidentemente sì, a sottolineare in maniera esemplare e didascalica una 'normalità' troppo difficile da raggiungere.


About Ray sarà distribuito nelle sale italiane da Videa