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Reality
![Reality - Locandina Reality - Locandina](http://www.film.it/typo3temp/pics/14d1a15b86.jpg)
Progetto di Matteo Garrone incentrato sul mondo della televisione e sull'illusione prodotta da questo media nell'Italia del Terzo millennio. Per mantenere la moglie e i due figli e soddisfare i bisogni indotti dalla modernità, il napoletano Luciano fa il pescivendolo insieme al cugino, arrotondando con piccole truffe. Il suo grande sogno, però, è quello di partecipare al reality Grande Fratello, per poter avere un ritorno economico che gli permetta di cambiar vita e futuro, e di assecondare una certa dose di narcisismo insita in lui. Sempre più ossessionato dall'idea, Luciano finisce col perdere il senso della realtà, distorcendo la percezione di ciò che lo circonda.
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Il Grande Fratello come non lo avete mai visto prima. Effetti collaterali inclusi…
Se “Gomorra” era "un film di guerra ambientato a cento chilometri da Roma", “Reality”
- presentato in Concorso a Cannes - è un “horror sociale” che cattura
con ironia tagliente il dramma di una nazione anestetizzata dalla
televisione e infettata dalla videocrazia. La notorietà e il voler
apparire come sogno massimo di vita e unica scappatoia dalla crisi.
Nel descrivere la vicenda di un padre di famiglia napoletano che perde
letteralmente la brocca nel momento in cui viene spinto a partecipare
alle selezioni per il Grande Fratello, Garrone riecheggia un po' quel
bellissimo film che era “Re per una notte” di Martin Scorsese.
E il suo talento nel trovare attori perfetti per incarnare la famiglia
napoletana è quanto mai impeccabile. Un lavoro accuratissimo per ogni
singolo volto, fino a un protagonista immenso - interpretato da Aniello Arena – che accompagnamo fino agli abissi della follia.
Il delirante mondo del grande fratello, tanto immortalato e osannato nel
nostro Paese, viene fuori sia nelle riprese delle chilometriche file
per i provini che in quelle all'interno della famosa casa in cui viene
celebrato il “fancazzismo” totale come definitivo requiem culturale.
Il film è girato magnificamente, con diversi piani
sequenza – su tutti la bellissima panoramica iniziale - e continui primi
piani sul protagonista, quasi fosse costantemente spiato. Convince meno sul ritmo:
Garrone non si lancia troppo, non rischia e procede finendo per
ripetersi un paio di volte. Presto capiamo dove il film ci porterà e in
che modo lo farà. Ciò non toglie spazio a sequenze ipnotiche e a un
finale memorabile.
di Pierpaolo Festa