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Stephen King in TV con 22/11/'63. Ma James Franco divide la critica

La miniserie prodotta da J.J. Abrams, presentata al Sundance, sarebbe "Impeccabile nel look, ma incostante"

22/11/63

29.01.2016 - Autore: Marco Triolo (Nexta)
Il 15 febbraio debutterà su Hulu, servizio streaming rivale di Netflix e Amazon ancora non disponibile in Italia, 11.22.63, miniserie in otto parti che adatta uno degli ultimi romanzi di Stephen King (22/11/'63 in Italia), storia di viaggi nel tempo allo scopo di prevenire l'assassinio di Kennedy a Dallas in quella fatidica data. La première avvenuta al Sundance Film Festival dove è stato presentato il primo episodio, lungo due ore e diretto da Kevin Macdonald. Prodotta da J.J. Abrams, la serie è scritta da Bridget Carpenter (Friday Night Lights), e interpretata da James Franco, nel ruolo di Jake Epping, un insegnante del Maine che trova, nel retrobottega del diner locale (il cui proprietario è interpretato da Chris Cooper) un portale per il 1960 ed eredita la missione di impedire l'attentato e alterare (per il meglio) la storia americana e mondiale.

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La stampa americana ha potuto vedere la serie in anteprima. Dunque, qual è il verdetto? “11.22.63 è certamente impeccabile nel look d'epoca”, scrive Brian Lowry su Variety. “Eppure risulta incostante”, come se fosse “un episodio di Ai confini della realtà tirato per le lunghe”. “Soprattutto, forse, Franco non è particolarmente adatto al ruolo centrale, e dà l'idea di essere non tanto un tipo qualunque, quanto uno pieno di problemi”.

Tim Goodman di The Hollywood Reporter dice l'opposto: “Se questo thriller sui viaggi nel tempo funziona, è perché James Franco punta tutto sulla sua performance” e “rende credibile la premessa bizzarra, con un importante assist da parte di Chris Cooper”. “Ciò che danneggia 11.22.63” se mai, è che “arrivare al finale è un viaggio lento. Anche un salto temporale nel terzo episodio non aiuta a velocizzare la cosa”. “Franco fa un grande lavoro nei panni di Jake – conferma Brian Moylan di The Guardian – ed è più facile identificarsi in lui rispetto ai suoi soliti ruoli da tossico cane bastonato o hipster militante. Grazie al grande lavoro su scenografia e costumi, i dettagli d'epoca sono affascinanti come in Mad Men”.

Bryan Bishop di The Verge torna ad attaccare Franco: “Sarebbe un eufemismo dire che l'attore sa essere incostante. La sua performance qui è piena di note dissonanti e sguardi strani. Sembra arrabbiato quando dovrebbe essere pentito, e totalmente falso quando dovrebbe essere sincero”. Più in generale: “I migliori lavori di King funzionano grazie ai personaggi vibranti e pieni di sfumature che sa scrivere, ma è qualcosa che manca nel pilot”. “Un problema più ampio che tocca tutti gli adattamenti di King – gli fa eco Variety – il cui lavoro, con poche eccezioni, tende a essere più accattivante sulla carta che sullo schermo”. Per quanto non sia “un home run”, conclude Bishop su The Verge, 11.22.63 è comunque “un passo nella giusta direzione per Hulu”.