NOTIZIE

Stasera in TV, 19 agosto: La favola baseball di Kevin Costner in L'uomo dei sogni

Storia e Mito si incontrano in un luogo senza tempo, il magico campo nell'Iowa divenuto meta di pellegrinaggio dopo il classico di Phil Alden Robinson

19.08.2016 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
L'uomo dei sogni resta probabilmente il film della vita per Phil Alden Robinson, nonostante il suo passaggio nella saga di Jack Ryan (per Al vertice della tensione). Certo grazie all'interessante libro di William Patrick Kinsella (Shoeless Joe) sul celeberrimo scandalo dei White Sox del 1919, ma soprattutto alla convinta interpretazione di Kevin Costner, al fianco di Burt Lancaster, per l'ultima volta sullo schermo.

Il film. La storia inizia in un giorno come tanti altri, un giorno tranquillo nella tranquilla provincia americana dello Iowa. Anche Ray Kinsella è un uomo tranquillo, finché non sente una voce nel suo campo di granoturco che gli ripete: "Se lo costruisci, lui tornerà". Un comando, una promessa indefinita, che accende qualcosa in lui. Qualcosa che tutti interpretano come pazzia, visti anche i problemi economici della famiglia, ma che si rivela sorprendente… Soprattutto una volta costruito accanto alla propria fattoria il campo di baseball capace di realizzare i sogni… almeno i suoi.



Dietro le quinte. Rifiutato da Tom Hanks, il ruolo di Ray Kinsella resta uno dei più commoventi della carriera di Kevin Costner. Ma il film ci impone una 'correzione' anche per quanto riguarda Ray Liotta, erroneamente considerato proprietario della 'Voce' che parla al protagonista suddetto. A pronunciare la celebre frase fu infatti Ed Harris, marito della Amy Madigan coprotagonista. Una voce alla quale dobbiamo la costruzione del campo da baseball della finzione. Che nella realtà venne costruito nel weekend del 4 di luglio sotto la supervisione del responsabile del campo dei Los Angeles Dodgers. Un campo per costruire il quale si dovette ritardare nel raccogliere il grano ormai cresciuto e al quale i veri proprietari della fattoria (esattamente localizzata sulla mappa della Contea di Dubuque, vicino Dyersville, nell'Iowa) hanno successivamente consentito l'accesso a tutti quanti volessero visitarlo e/o approfittarne per giocare.

Perché vederlo. Perché tutti abbiamo sempre sperato di vivere un sogno come questo, di riabbracciare i nostri cari, di conoscere i nostri miti, di scendere in campo con i nostri eroi e di sapere che le favole esistono davvero. Il merito più profondo del film di Phil Alden Robinson e di Kevin Costner sta proprio qui, nella capacità di aver reso reale un magia che non avremmo mai creduto possibile e di averlo fatto con un film splendido, dai molti livelli e dalla storia potente e commovente insieme, senza retoriche inutili, cliché banali o facili e innecessari sentimentalismi. E perché sono oltre 25 anni (che festeggiammo nel 2014) che quella "Se lo costruisci, lui tornerà" è entrata nell'immaginario comune… nonostante lo stesso autore del libro, W.P. Kinsella, recensendo il film per una rivista canadese gli diede solo 4 stelle su 5, per la poca 'cattiveria' del personaggio di Mark e per la poca somiglianza della piccola Gaby Hoffmann (Karin) ai supposti genitori Kevin Costner e Amy Madigan.



La scena da antologia. A parte ogni singolo momento in cui i giocatori emergono o scompaiono nel grano, e con qualche difficoltà a non scegliere l'incontro tra Ray e John o l'apparizione del 'dottor' Burt Lancaster, è probabilmente il gran finale a offrire il giusto culmine di un film divenuto immortale. Lo dimostrano i tanti fan e le migliaia di persone che da allora ancora percorrono la strada che porta a quel campo di granoturco. Come fecero i 1.500 volontari che vediamo incolonnati nelle ultime immagini e che dovettero accendere e spegnere le luci delle loro auto per simulare il movimento nella ripresa decisiva, effettuata ormai dopo il tramonto.

Dove e quando. Alle 21:00 su Iris, canale 22 del digitale terrestre e 11 della piattaforma satellitare TivùSat.