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Stasera in TV 14 maggio: Il razzismo di ieri e di oggi in The Butler - Un maggiordomo alla Casa Bianca 

Un grande Forest Whitaker è il protagonista di un viaggio nella vergogna degli Stati Uniti che non sembra avere termine o soluzione…

14.05.2017 - Autore: Mattia Pasquini (Nexta)
A tutt'oggi l'ultimo film del controverso regista Lee Daniels - esploso con il Precious del 2009, autore del già trattato The Paperboy e recentemente dietro il televisivo Empire - The Butler - Un maggiordomo alla Casa Bianca ci permette di godere di un interprete maiuscolo come Forest Whitaker, maschera impassibile e protagonista di questo adattamento dell'articolo di Wil Haygood sulla storia di Eugene Allen (divenuto nel film Cecil Gaines), maggiordomo della Casa Bianca per più di trent'anni.

Il film. Nero di umili origini, maggiordomo alla Casa Bianca per 34 anni (dal 1958 al 1986), è stato testimone della vita privata e delle vicende politiche di 7 presidenti degli Stati Uniti, da Harry Truman fino a Barack Obama. Il film racconta la tenacia e la determinazione di un uomo, la nascita di una nazione e la forza della famiglia. Attraverso lo sguardo e le emozioni di Cecil Gaines (Forest Whitaker) si ripercorrono gli eventi e i cambiamenti della scena socio-politica americana: dall’assassinio di John F. Kennedy e di Martin Luther King, ai movimenti dei Freedom Riders e delle Black Panther, dalla Guerra del Vietnam allo scandalo del Watergate.



Dietro le quinte. Ispirato all'articolo pubblicato il 7 novembre 2008 dal Washington Post ("A Butler Well Served by This Election") il film si ricorda anche per aver segnato il ritorno sul grande schermo di Oprah Winfrey dopo il Beloved - L'ombra del passato del 1998, in cui interpretava se stessa. Ma se la popolare conduttrice televisiva appare anche bambina in una delle foto - vere - sullo specchio di Gloria, sono molti i grandi nomi che non riuscirono ad entrare nel cast, che il regista ammise avrebbe voluto popolato da attori e attrici tali da aumentarne il potere distributivo: da Melissa Leo, scelta per il ruolo di Mamie Eisenhower ma le cui scene vennero tagliate, a Nicole Kidman, da Hugh Jackman a Zac Efron, da Liam Neeson (sostituito da Liev Schreiber come Lyndon B. Johnson) a Matthew McConaughey e James Franco (papabili John F. Kennedy prima di James Marsden) o Mila Kunis (Jacqueline Kennedy prima che venisse ingaggiata Minka Kelly).

Perché vederlo. Il racconto di un testimone silente - e passivo - di una stagione mai superata della storia statunitense, e non solo. Forest Whitaker ci mostra, pur senza sottolinearne certe criticità o sbilanciando la narrazione di un regista sempre molto 'committed' come Daniels, le tappe più crude della lotta per i diritti civili degli afro-americani. Un arco narrativo costruito per commuovere, ma rimanendo volutamente ambiguo, bche riesce a raggiungere tutti, e - si spera - a toccarli.



La scena da antologia. Il montaggio in parallelo tra il semplice Diner teatro di una dimostrazione pacifica antisegregazionista e la preparazione della cena alla Casa Bianca, e la emblematica escalation di violenza e umiliazioni che viene messa in scena, fanno sicuramente della 'Sit In scene' una delle più intense e toccanti del film.

I premi. Se ne è parlato molto, è arrivato a un passo da molti premi importanti (BAFTA, Critic's Choice e Satellite su tutti), ma alla fine gli unici a premiare il film furono i giurati della  National Association for the Advancement of Colored People (NAACP), che riconobbero a Forest Whitaker e David Oyelowo i premi di Migliori attori protagonista e Non protagonista.

Dove e quando. Alle 21.05 su Iris, canale 22 del digitale terrestre e 11 della piattaforma satellitare TivùSat.