Nella hall of fame femminile di Drive In, Tinì Cansino occupa un posto d’onore accanto alle ex cassiere del programma Lory Del Santo e Carmen Russo. La ex ‘ragazza fast food’ del varietà più iconico della TV commerciale è oggi una signora che ha mantenuto nel look la sfumatura rossa dei capelli mentre nell'animo si è invece reinventata negli ultimi anni opinionista mite – rispetto ai toni consueti della trasmissione – dello show Uomini e Donne.
LEGGI ANCHE: SCOMPARSI DALLA TV, CHE FINE HANNO FATTO I CONDUTTORI DI BIM BUM BAM?
La capigliatura accesa è l’unico frammento rimasto della showgirl che è stata ieri, quando in abiti microscopici cavalcava da maggiorata il palco del varietà più american-friendly della TV anni ’80. Con la sua divisa rivisitata e libertina della cameriera classica, era parte di quel grande sogno erotico rappresentato dalle tante presenze femminili della trasmissione. Donne dalle taglie extra di seno e ammiccanti – nel caso della Cansino anche dal profilo vagamente esotico visto l’accento straniero - e cuore pulsante di un grande harem accessibile semplicemente dal telecomando.
Il dibattito sul significato delle icone di Drive In viste in una prospettiva storica e di genere, è aperto ancora oggi. Nella figura di Tinì e di tante come lei c’è chi vedeva, e vede ancora, la prima forma di liberazione femminile offerta dalla TV italiana. Donne che da caste e casalinghe passavano ad avere potere seduttivo oltre che procreativo. Altri invece siglano il fenomeno televisivo come l’inizio di una nuova schiavitù femminile. Ossia l’essere passate da soggetti oppressi come sante o madri, all’essere confinate nel ruolo di donna oggetto. Valevoli solo se capace di attrarre, eccitare e intercettare il desiderio maschile. C’è da dire che Tinì – e questa era una novità - faceva al tempo da spalla alle battute comiche dello show conquistandosi uno spazio diverso dalla pura esibizione del corpo. Eppure, che sia stata santificata o demonizzata, oppure figura riletta con la lucidità del senno di poi, la sua ‘Ragazza fast food’ è stata comunque molto popolare all’epoca.
LEGGI ANCHE: SCOMPARSI DALLA TV, CHE FINE HANNO FATTO I CONDUTTORI DI BIM BUM BAM?
La capigliatura accesa è l’unico frammento rimasto della showgirl che è stata ieri, quando in abiti microscopici cavalcava da maggiorata il palco del varietà più american-friendly della TV anni ’80. Con la sua divisa rivisitata e libertina della cameriera classica, era parte di quel grande sogno erotico rappresentato dalle tante presenze femminili della trasmissione. Donne dalle taglie extra di seno e ammiccanti – nel caso della Cansino anche dal profilo vagamente esotico visto l’accento straniero - e cuore pulsante di un grande harem accessibile semplicemente dal telecomando.
Il dibattito sul significato delle icone di Drive In viste in una prospettiva storica e di genere, è aperto ancora oggi. Nella figura di Tinì e di tante come lei c’è chi vedeva, e vede ancora, la prima forma di liberazione femminile offerta dalla TV italiana. Donne che da caste e casalinghe passavano ad avere potere seduttivo oltre che procreativo. Altri invece siglano il fenomeno televisivo come l’inizio di una nuova schiavitù femminile. Ossia l’essere passate da soggetti oppressi come sante o madri, all’essere confinate nel ruolo di donna oggetto. Valevoli solo se capace di attrarre, eccitare e intercettare il desiderio maschile. C’è da dire che Tinì – e questa era una novità - faceva al tempo da spalla alle battute comiche dello show conquistandosi uno spazio diverso dalla pura esibizione del corpo. Eppure, che sia stata santificata o demonizzata, oppure figura riletta con la lucidità del senno di poi, la sua ‘Ragazza fast food’ è stata comunque molto popolare all’epoca.
Che fine ha fatto oggi Tinì Cansino?
Tinì rappresenta il nome d'arte della soubrette nata invece Photina Lappa. Il cognome Cansino è stato scelto per via della somiglianza fisica con Rita Hayworth, all’anagrafe Margarita Carmen Cansino. Durante gli esordi la Cansino è una giovane ragazza greca in vacanza in Italia che viene scoperta dal produttore italiano Alberto Tarallo. Debutta in televisione nel sexy show di Rai 2 Playgirl, ma il successo arriva nel 1983 con lo show televisivo comico di Italia 1 Drive In. L’ultima puntata del varietà va in onda nel 1988.
La vediamo negli anni successivi nella commedia Carabinieri si nasce di Mariano Laurenti, nel film erotico Delizia di Joe D'Amato e nel dramma A un passo dall'aurora di Mario Bianchi nel 1988.
Nel 1989, dopo la partecipazione allo show comico Italia 1 Trisitors al fianco dei Trettre, si ritira dalle scene per dedicarsi completamente alla famiglia. È madre di tre figli.
Nel gennaio del 2012 entra a far parte come opinionista della celebre trasmissione di Canale 5 Uomini e donne. All’interno della trasmissione ha il compito, ma non solo, di giudicare le sfilate di corteggiatori e corteggiatrici ‘over’ del programma. La sua presenza tuttavia non si fa particolarmente notare per veemenza oratoria, com’è invece tipico degli opinionisti del programma, e spesso la Cansino viene apostrofata sul web come ‘opinionista muta’.
Nella primavera del 2017 partecipa con tutto il vecchio cast di Drive In alla trasmissione I migliori anni di Carlo Conti. In quell’occasione la notiamo per il rosso dei capelli, diventato un po’ più mogano, per la voce sottile, rimasta la stessa, e per l’accento straniero, anch’esso invariato. L’effetto nostalgia insomma non corre alcun pericolo.
