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Gomorra 2 – La nostra recensione

Il cambio di passo rispetto al passato c’è e si vede. La qualità però rimane alta insieme alla necessità di parlare al pubblico di temi controversi quanto ‘reali’

Gomorra - La serie

Gomorra - La serie

10.05.2016 - Autore: Alessia Laudati (Nexta)
ATTENZIONE L'ARTICOLO CONTIENE SPOILER

Tra le immagini che rimangono più impresse del primo episodio della seconda stagione di Gomorra - La serie, ce ne sono due che raccontano un clima iniziale che è innanzitutto di catarsi. In una scena Pietro Savastano (Fortunato Cerlino), il capo dei capi, si taglia barba e capelli dopo la fuga dal carcere, e in un'altra Ciro di Marzio (Marco D'Amore), osserva bruciare la sua compagna Debora (Pina Turco) all'interno della macchina che egli stesso ha dato alle fiamme poco prima. Due riti purificatori e di passaggio che dicono con chiarezza che Gomorra è tornata e che prima di lanciarsi nell'avventura di un secondo capitolo deve necessariamente chiudere alcuni conti con il passato.

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E allora lo diciamo fin da subito. Siamo di fronte a un prodotto ancora una volta riuscito che sa mescolare il crime più nero, caratterizzato sia in maniera locale - l'uso del dialetto, la scelta di girare nei luoghi reali dove la camorra prolifera e agisce - sia in senso universale; usando in questo processo alcuni codici del Male facilmente comprensibili per tutti. Un'accuratezza contenutistica e narrativa che è stata resa possibile dalla sinergia tra la conoscenza profonda della realtà criminale nostrana e dalla altrettanto valevole capacità di restituirla sullo schermo con un mix di azione, recitazione sopraffina e violenza. Per questi due aspetti è impossibile non ringraziare Roberto Saviano - autore del soggetto - e Stefano Sollima - regista dei primi nuovi episodi e supervisore artistico dell'intera stagione - .

Questo secondo capitolo- da quello che abbiamo potuto vedere - ha però delle differenze rispetto al primo; a partire dalla trama. Intanto, nei territori di Scampia-Secondigliano si è da tempo concluso il dominio del clan Savastano e ora un nugolo di criminali spietati e affamati di potere, lotta per conquistare il predominio su altri camorristi altrettanto feroci. é un panorama maggiormente frammentato rispetto al passato; dove gli scenari posso cambiare velocemente insieme ai propri protagonisti.

Al lato destro quindi ci sono Ciro Di Marzio (Marco D'Amore), Salvatore Conte (Marco Palvetti) e gli eredi delle famiglie che hanno deciso di schierarsi contro i Savastano, dall'altro invece Don Pietro Savastano (Fortunato Cerlino) e Genny Savastano (Salvatore Esposito), che non è stato ucciso dopo lo scontro con Ciro. Sostanzialmente il cambio di passo della storia segna l'acuirsi della lotta tra piccoli e grandi pesci che nel vuoto di potere unico lasciato dai Savastano lottano per emergere e una volontà di approfondimento maggiore degli aspetti più torbidi della psicologia dei personaggi della prima stagione.


Nei primi due episodi della serie si spara meno e si soffre di più. Eppure la fama di potere è ancora una volta palpabile e respirabile in tutte le sfaccettature con le quali si esprime. Soprattutto, è credibile. Perché dalla creazione di una piazza di spaccio, al continuo voltagabbana di personaggini criminali che sembrano amici e poi si rivelano invece nemici spietati, Gomorra 2 ha ancora in sé la forza del libro e la sua 'triste' per certi versi, esperienza di vita.

é vero: siamo all'interno di un mondo fittizio. é vero anche che il Male sullo schermo è trasfigurato rispetto alla forma che da anni esso assume nei territori campani e non solo. Tuttavia, è anche realtà, dato di fatto, che quelle dinamiche interne, non solo psicologiche, ma anche sociali, economiche, e antropologiche che hanno permesso alla camorra o più in generale alla criminalità organizzata di svilupparsi in maniera così radicata in questi anni, sono ricostruite in Gomorra attraverso un profondo senso di realtà.

Questo vuol dire che in un paese dove spesso la narrazione del tema è relegata alle cronache nere dei giornali di provincia, oppure indebolita dall'epiteto di 'gufi' che ultimamente pesa su chi semplicemente prova a interrogarsi sulla questione, una serie televisiva di successo, che, con i dovuti limiti, porti in maniera così approfondita il tema 'mafia' all'interno del dibattito pubblico, è una conquista per tutti e una sconfitta per chi vuole fare di questo paese un luogo alla mercé di criminali spietati che spesso nel silenzio più negligente o complice, proliferano. 
 
La seconda stagione di Gomorra debutta oggi, 10 maggio, e andrà in onda ogni martedì alle 21.10 su Sky Atlantic HD (e su Sky Cinema 1HD) con due episodi a sera.