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World War Z: zombie e problemi per Brad Pitt

Damon Lindelof riscrive in corsa la sceneggiatura per salvare il film. Ma cos'è successo davvero?

Brad Pitt

13.06.2012 - Autore: Marco Triolo
“Un incubo dall'inizio alla fine”: così una fonte interna alla produzione descrive “World War Z” in un articolo pubblicato da The Hollywood Reporter. Il costoso (oltre 170 milioni di dollari) zombie-movie prodotto e interpretato da Brad Pitt e diretto da Marc Forster, a partire da un romanzo di Max Brooks, sta avendo dei seri problemi, che hanno spinto la Paramount a far slittare la data di uscita da dicembre 2012 a giugno 2013. Ma c'è di più: sono previste ora cinque settimane di intense riprese aggiuntive, e non i soliti reshoot che produzioni del genere richiedono come prassi. La prova? Damon Lindelof, autore di “Lost” e “Prometheus”, è stato chiamato a riscrivere il terzo atto del film per salvarlo.

I problemi sono emersi molto presto, quando in giugno 2011, ad appena tre settimane dalle riprese, Forster non aveva ancora deciso che aspetto avrebbero avuto gli zombie e come si sarebbero mossi. Vari membri della squadra, come il produttore Colin Wilson (“Avatar”) e l'effettista premio Oscar per “Il gladiatoreJohn Nelson, sono stati assunti e poi rimpiazzati. Il direttore della fotografia Robert Richardson, vincitore di tre premi Oscar, pare abbia avuto seri problemi a lavorare senza un regista capace di dare le direttive, e per ben tre volte gli sarebbe stato chiesto di lasciare il progetto.

La ragioni di questa situazione caotica sono diverse: da un lato, la presenza in cabina di regia di un autore poco avvezzo alle grandi produzioni e all'azione colma di effetti speciali. Forster, che ha diretto “Il cacciatore di aquiloni” e “Neverland – Un sogno per la vita”, nell'ambito action ha lavorato solo al deludente 007 “Quantum of Solace”. Inoltre, stavolta non gli è stato nemmeno permesso di portare con sé la sua squadra: l'idea della Paramount era infatti quella di affiancargli professionisti navigati, come il regista della seconda unità Simon Crane. Ma, come afferma un insider, “Non c'era nessuno a guidare la nave. Quando chiami un regista che non è capace di fare tutto, ottieni uno scontro al vertice”. Si tratta solo dell'ennesimo caso recente di grosse produzioni affidate ad autori inesperti: ricordiamo ad esempio il flop di “John Carter”, diretto all'autore di animazione Andrew Stanton.

Oltre all'inesperienza del regista, bisogna anche citare la mancanza di tempo: ormai gli Studios tendono spesso e volentieri ad annunciare la data d'uscita prima ancora di aver iniziato le riprese o completato lo script. Risultato: Forster si è trovato a dover gestire un processo di lavorazione frettoloso, senza la sicurezza richiesta in un'occasione del genere. Come ciliegina sulla torta, in ottobre dello scorso anno un'unità anti-terrorismo ungherese ha confiscato in un magazzino aeroportuale ottantacinque fucili automatici funzionanti, trasportati per errore in Ungheria dalla produzione. Pitt, si dice, era furioso per l'errore e probabilmente anche stanco di una lavorazione che non sembrava vicina alla conclusione.

Non tutto è perduto, comunque: “Il girato è fantastico, ma eravamo tutti d'accordo nel dire che potesse avere un finale migliore”, afferma il presidente di Paramount Film Group, Adam Goodman. Una versione ufficiale ed edulcorata che però trova riscontro anche nelle affermazioni di una spia di THR: “I primi quarantacinque minuti sono ottimi, forse anche la prima ora”. Ma immaginiamo che Pitt abbia smesso da tempo di parlare di una trilogia.