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Spegnete le luci del set: è morto Robin Williams

Se ne va a 63 anni l'icona del cinema che ha regalato sorrisi a milioni di persone. Confermato il suicidio

12.08.2014 - Autore: Pierpaolo Festa
Per noi che lo seguivamo da trent'anni è come se fosse morto uno di famiglia. Robin Williams, icona di Hollywood, è stato trovato morto nella sua casa di Tiburon in California. Aveva 63 anni. SkyNews ha confermato che l'attore è morto per soffocamento e che è stato trovato con una cintura attorno al collo. Il suicidio è stato dunque confermato. L'agente di Williams, Mara Buxbaum ha rivelato all'Hollywood Reporter che l'attore ultimamente "stava combattendo contro una grande depressione. Questa è una perdita tragica, la famiglia chiede privacy mentre piange in questo momento molto difficile”. 

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Ha detto la moglie Susan Scheider: “Questa mattina ho perso mio marito, il mio migliore amico, mentre il mondo ha perso uno degli artisti più amati, uno degli esseri umani più belli. Ho il cuore a pezzi. […] Speriamo che il ricordo di Robin non sia legato alla sua morte, ma ai tantissimi momenti di gioia e sorrisi che ha regalato a milioni di persone”. 
 
David Steinberg, suo manager da trentacinque anni ha aggiunto: “Nessuno ti faceva ridere al mondo come Robin Williams. Mio fratello, il mio amico. La mia anima gemella. Mi mancherai”. “Era un gigante della commedia" – hanno detto i produttori della 20th Century Fox che hanno recentemente lavorato con Williams nella sit-com The Crazy Ones
 
L'attore era da poco entrato in un programma della Alcolisti Anonimi per concentrarsi sulla sua sobrietà dopo la grande crisi avuta qualche anno fa. Williams, infatti, non ha mai fatto mistero dei suoi problemi con alcol e droga negli anni Ottanta e quelli successivi di alcolismo nel 2006. “La dipendenza aspetta - aveva detto nel corso di un'intervista a Diane Sawyer - Si ferma e aspetta il momento in cui dici: 'Ok, ora sto bene. Tutto ok'. A quel punto non è per niente Ok”. 
 
Nato a Chicago nel 1951, Williams ha subito sviluppato le sue doti comiche da uomo di spettacolo per far ridere la madre quando era bambino. La famiglia si è poi trasferita a San Francisco dove Williams ha frequentato il liceo. Ha studiato scienze politiche e poi è entrato al College di Marin per studiare teatro. Dopo aver vinto una borsa di studio alla Juilliard di New York – frequentata per tre anni – è tornato a San Francisco. Voleva diventare un attore drammatico. Non ci riuscì. Passò alla stand up comedy nei bar e nei club mentre la mattina lavorava come gelataio. Era diventato una presenza fissa nei club di Los Angeles finché gli show della TV lo hanno invitato a esibirsi davanti alle telecamere.

Il suo primo ruolo importante è stato quello dell'extraterrestre Mork in Happy Days: “Non dimenticherò mai il momento in cui ci siamo conosciuti, quando Robin si è alzato in piedi facendo finta di bere da un bicchiere, usando il suo dito come cannuccia – ha detto Garry Marshall, creatore della serie culto – Nel corso della prima stagione di Mork & Mindy ho capito immediatamente che il format con tre telecamere non avrebbe mai catturato il suo genio e il suo talento per intero. Quindi ho assunto un quarto cameraman che avrebbe seguito Robin, solo lui. Se ci ripenso, nemmeno quattro camere erano sufficienti. Avrei dovuto usarne cinque”. 
 
Da quel momento ottenne la fama molto velocemente, arrivando presto sul grande schermo. Il suo primo ruolo è stato quello di Braccio di ferro in Popeye di Robert Altman (1980). Lo ricordiamo anche in Il mondo secondo Garp (1982), Mosca a New York (1984), Tempi migliori (1986) e naturalmente Good Morning Vietman (1987). Nel 1989 lo ricordiamo in piedi su una cattedra, quasi gigantesco in quanto a carisma, nel bellissimo L'attimo fuggente di Peter Weir. Negli anni Novanta ha interpretato Risvegli (1990), Peter Pan in Hook di Steven Spielberg (1991), ha cercato il Santo Graal in La leggenda del re pescatore (1991) ed è stato una tata perfetta in Mrs. Doubtfire (1993). Woody Allen lo ha diretto in Harry a pezzi (1997) affidandogli il ruolo di un attore “fuori fuoco”. Nel 1997 ha interpretato anche uno dei suoi ruoli più memorabili: quello dello psichiatra di Matt Damon in Will Hunting - Genio ribelle, per il quale vinse il suo unico Oscar l'anno successivo. Nel 1998 lo ricordiamo anche "clown" in Patch Adams. Nel 1999 ha interpretato Jakob il bugiardo, dove ha provato a dare speranza agli ebrei in epoca nazista. Nel 2002 è stato un serial killer per Christopher Nolan in Insomnia, dove lo abbiamo visto dare filo da torcere perfino ad Al Pacino. In quegli anni ha interpretato una serie di ruoli dark: One Hour Photo (2002), Eliminate Smoochy (2002) e The Final Cut (2004). Negli ultimi dieci anni ha lavorato a pellicole come House of D (2004), L'uomo dell'anno (2006), Notte al museo (2006), e prestato la voce a uno dei pinguini di Happy Feet (2006). Il suo ultimo ruolo è quello di Teddy Roosevelt in Notte al museo 3, nei cinema a Natale. 
 
Ha sposato Susan Scheider nel 2011. Era il terzo matrimonio per l'attore che ha avuto tre figli: Zachary dalla prima movlie Valerie Velardi, Zelda e Cody dalla seconda moglie Marsha Garces
 
Nel suo messaggio pieno di riferimenti ai film di Williams, il Presidente USA Barack Obama lo ha ricordato così: “Robin Williams è stato un pilota di aerei, un dottore, un genio della lampada, una tata, un presidente, un professore, un bangarang Peter Pan. E' stato tutti. Ma soprattutto è stato unico. È arrivato nelle nostre vite come un alieno, ma ha finito per toccare ogni elemento dello spirito umano. Ci ha fatto ridere, ci ha fatto piangere. Ha regalato il suo talento incommensurabile a chi ne aveva più bisogno, con generosità: dalle nostre truppe all'estero ai poveri nelle nostre strade. La famiglia Obama fa le condoglianze alla famiglia di Robin, ai suoi amici e a tutti quelli che hanno trovato la loro voce e il loro verso grazie a Robin Williams”. 
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