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Nella mente di un genio: James Cameron

Far diventare Avatar una realtà è stata un'impresa titanica per James Cameron. Ecco le dichiarazioni del regista.

Avatar

23.09.2009 - Autore: Pierpaolo Festa
Ai tempi di Titanic, tutti quanti scommettevano contro di noi e abbiamo dovuto lavorare sodo per  dimostrare che si sbagliavano. Questa volta tutti hanno scommesso su di noi… proprio per questo lo sforzo  è stato più grande!”.  Queste le dichiarazioni rilasciate da James Cameron al mensile Empire. “Stiamo facendo una cosa straordinaria – ha continuato il regista - c’è voluto così tanto tempo perché avevamo a che fare con materiale straordinario”. E Cameron ha ammesso che si tratta di uno dei suoi progetti più personali: “Erano tante le idee che mi frullavano in testa sin da quando andavo a scuola. Cose che annotavo sugli appunti di matematica al liceo e che alla fine sono riuscite a finire nel copione”.

James Cameron agli Oscar

Se pensate che la trama di “Avatar” non brilli proprio per originalità, Cameron vi assicura: “Il film richiama la science fiction degli anni  ’40 e ’50 e deve tanto a pellicole come Lawrence d’Arabia o ai fumetti di John Carter di Marte. E poi c’è uno degli archetipi tradizionali: la frontiera americana e il conflitto tra una civiltà militare esperta in tecnologia e una indigena profondamente legata alla natura. Si tratta di una storia già accaduta in posti come Sud America, Africa, India… dappertutto!”. Dopo 23 anni il regista torna a lavorare con Sigourney Weaver che in “Avatar” interpreta la dottoressa Grace Augustine, colei che insieme al protagonista riuscirà a trasferire la sua mente nel corpo di un Na’vi: “Siamo rimasti in contatto dopo 'Aliens' e tutte le volte che mi richiama, riprendiamo esattamente da dove ci siamo lasciati. Se qualcun altro mi avesse proposto un progetto del genere, sarei rimasta incredula e mi sarei fatta una risata. Ma con Jim Cameron… sono felice che me lo abbia chiesto, perché Jim fa sempre accadere le cose”.

Kate Winslet Leonardo DiCaprio e James Cameron sul set di Titanic

A proposito dei suoi attori e delle difficoltà che si possono avere sul set del film più atteso del nuovo millennio, il regista assicura: “Certamente occorrono diverse ore per indossare tutto quell’equipaggiamento con i sensori, una volta superata quella fase sono totalmente liberi. Non devono preoccuparsi della loro posizione o della luce. Entrano in scena e recitano!”. E, naturalmente, il magico Cameron dopo aver messo in scena ciò che fino a pochi anni fa era impensabile, si dice fiducioso del futuro della tecnologia: "Mi piacerebbe camminare sui pianeti come Marte, mi piacerebbe camminare in fondo all’oceano davanti al relitto del Titanic. Non si possono fare queste cose, ma grazie all’Avatar sì.  Ci riusciremo un giorno”. 

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