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Le accuse al regista di The Birth of a Nation: il caso di stupro potrebbe escluderlo dagli Oscar

Nate Parker ha scritto, diretto e interpretato il film sulla schiavitù che sembrava l'asso pigliatutto dei prossimi Oscar. Ma una vecchia accusa di stupro ha messo tutto in discussione

The Birth of a Nation

25.08.2016 - Autore: Marco Triolo (Nexta)
Dopo la campagna #OscarsSoWhite dello scorso anno, c'è molta attenzione sui potenziali candidati agli Oscar 2017 e, tra questi, The Birth of a Nation, che racconta una rivolta degli schiavi nell'America pre-Guerra Civile e le violenze e oppressioni subite dagli afroamericani, pareva il candidato più papabile. Uscito all'apice del movimento “Black Lives Matter” e osannato allo scorso Sundance Film Festival, il film segna l'esordio alla regia dell'attore Nate Parker, lo stesso che ora potrebbe causare il tracollo del film per via di un'accusa di stupro risalente al 2001.

FOTO: OLTRE THE BIRTH OF A NATION - SETTE FILM TRAVOLTI DA SCANDALI

Parker, e l'allora compagno di stanza di college Jean Celestin (co-sceneggiatore del film), furono accusati da una compagna di college di violenza sessuale. Parker fu assolto, Celestin invece venne condannato e poi assolto in secondo grado per un cavillo, e la presunta vittima si suicidò nel 2012 a causa della depressione. La storia presenta certamente zone d'ombra e ambiguità, lo stesso Parker non si è difeso in maniera cristallina dagli attacchi – preferendo “nascondersi”, a detta di alcuni, dietro la sua famiglia (una moglie e cinque figlie) e la sua fede cristiana – e ora tutto questo rischia di avere un forte impatto non solo sulla performance del film nelle sale, ma soprattutto sulla sua corsa agli Oscar, che sembrava già facile e sicura.

The Birth of a Nation, insomma, pareva il veicolo perfetto per riequilibrare gli Oscar dopo due anni di predominanza bianca, ma adesso Fox Searchlight, la branca indipendente della 20th Century Fox, comincia a sudare freddo, perché lo scandalo sta influenzando i giudizi dei membri votanti dell'Academy. “Persolamente, trovo molto difficile separare l'uomo dal film quando lo ha scritto, diretto e interpretato – ha commentato il membro dell'Academy Marcia Nasatir – Attualmente, basandomi su quello che ho letto, non andrei a vedere il film”. “Probabilmente vedrò il film perché cerco di vedere tutto, ma devo ammettere che andrò al cinema con un forte pregiudizio verso quest'uomo, perché penso che quello che lui e il suo co-sceneggiatore hanno fatto a questa ragazza sia terribile – il commento dell'attrice Rutanya Alda – Se la sono cavata, ma non sono innocenti”.

Altri la pensano diversamente, ma vale la pena notare come siano principalmente uomini. “La corte ha trovato Parker non colpevole e accantonato la condanna a Celestin, ma questo comunque non c'entra – ha detto il documentarista Mitchell BlockBisogna separare l'opera dalla persona. Hollywood continua ad apprezzare i lavori di Woody Allen e Roman Polanski”. “Non è stato ritenuto colpevole, e anche se lo fosse stato non stiamo votando l'uomo, ma il film”, ha commentato l'attore Tab Hunter.

The Birth of a Nation dovrebbe essere presentato in pompa magna al prossimo Toronto Film Festival, ma a questo punto la strategia della Fox è in dubbio.

Fonte: The Hollywood Reporter
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