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La critica americana stronca Allied di Robert Zemeckis

Marion Cotillard e Brad Pitt convincono a metà, in un omaggio a Casablanca e alla vecchia Hollywood condito con troppa CGI

Allied - Un'ombra nascosta

21.11.2016 - Autore: Marco Triolo (Nexta)
“World War ZZZZZ”. Per quanto possa essere azzeccata ed esilarante la sintesi di David Rooney su The Hollywood Reporter, spiace vedere che la critica americana ha accolto molto negativamente Allied – Un'ombra nascosta, la nuova prova registica di Robert Zemeckis. Se Flight e The Walk avevano confermato la statura del regista di Ritorno al futuro dopo anni di film in motion capture, stavolta sembra proprio che Zemeckis abbia fatto il passo più lungo della gamba, alle prese con un omaggio nostalgico alla Hollywood classica che non è decisamente nelle sue corde.

Per Rooney il film è “un'inerte storia in costume, che soffre per l'assenza di alchimia tra i protagonisti Marion Cotillard e Brad Pitt, cosa che taglia le gambe alla storia d'amore a cui molta della suspense dovrebbe aggrapparsi”. Il film sarebbe “lento e mediocre anche nella magia tecnologica che è il marchio di fabbrica di Zemeckis” con in più una performance di Brad Pitt “angusta, rigidamente interiorizzata” che risulta “distante”. “La più grande delusione, però, è la sceneggiatura flaccida di Steven Knight”, sceneggiatore de La promessa dell'assassino e regista di Locke. “Zemeckis sembra meno interessato a trovare genuinità emotiva e più a rendere omaggio alla Hollywood anni '40, Casablanca in testa”.



La musica non cambia nelle altre recensioni. Per Robert Abele di The Wrap “la nebbia delle memorie cinefile è sfortunatamente tutto ciò che Allied riesce a evocare, una generale sontuosità troppo spesso ostacolata dalla sensazione di aver già visto tutto questo, e fatto meglio”. “Allied è, in definitiva, una love story troppo sottile, con una suspense che fa acqua da tutte le parti”. “Zemeckis inizia il film con un vergognosamente fasullo salto col paracadute in CGI? Esatto, e mina istantaneamente la credibilità di tutto ciò che segue – scrive Oliver Lyttelton di The Playlist – I personaggi non possono semplicemente fare sesso: devono farlo in un'auto circondata da una vergognosamente fasulla tempesta di sabbia in CGI”. “È come se qualcuno avesse malignamente montato delle scene di Pearl Harbor in una copia di Notorious di Hitchcock”.

“L'amore è un campo di battaglia, spesso in maniera letterale, nel diseguale Allied di Robert Zemeckis, che tenta di evocare il glamour della vecchia Hollywood per nascondere una storia di spie innamorate spaventosamente piatta e assurda”, scrive Kate Erbland di Indiewire. “L'alchimia tra Pitt e Cotillard fa scintille quando li vediamo fare le spie insieme”, ma “Allied non riesce a trovare un tono consistente, saltando continuamente da spy story avventurosa a film di guerra stilizzato a trattato sul matrimonio”.



L'unica opinione relativamente positiva sembra essere quella di Owen Gleiberman di Variety, che definisce il film “un thriller di spionaggio romantico affannosamente all'antica”, fatto con “un classicismo così vecchio da essere nuovo”. Ma non tutto funziona: “Allied è teso e coinvolgente, eppure l'atto finale inciampa. Zemeckis e company non fanno nessun passo falso evidente, ma il film, nel cercare di toccare le corde profonde dei nostri cuori, non ha il coraggio di andare fino in fondo”: “Avrebbe potuto, e avrebbe dovuto, scegliere una strada più cupa”.

In uscita il 12 gennaio, Allied – Un'ombra nascosta sarà distribuito in Italia da Universal Pictures. Qui il trailer.