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Kenneth Branagh torna a Shakespeare: il Macbeth nei cinema per un giorno

Battaglie, streghe e fantasmi, dal palcoscenico al grande schermo

12.11.2013 - Autore: Pierpaolo Festa
Kenneth Branagh chiude il cerchio. Per ogni attore teatrale che si rispetti esiste una regola non scritta ma inviolabile: rivolgersi sempre a una determinata play di William Shakespeare evitando il suo nome ufficiale e preferendo invece l'alternativa “The Scottish Play”. Si tratta di pura superstizione: la leggenda vuole che, in qualunque momento si pronuncerà il nome del guerriero scozzese, accadrà il peggio sul palcoscenico.

Vedere Branagh nei panni di Macbeth è un appuntamento atteso da almeno quindici anni. Era proprio quello il ruolo mancante alla sua già memorabile collezione shakespeariana. E' accaduto a teatro, dove la scorsa estate Sir Ken ha interpretato il ruolo in un allestimento presso una chiesa sconsacrata di Manchester. Si è trattato di quello che i britannici definiscono un “hot ticket” e cioè un biglietto introvabile, con tanto di sold out registrato nel giro di una manciata di ore. Anche per questo National Theatre Live ha deciso di filmare lo spettacolo e proiettarlo sugli schermi nel mondo.



Accade dunque anche nei cinema d'Italia, dove Macbeth sarà proiettato per un solo giorno il prossimo 19 novembre. L'opera è parte integrante dell'interessante progetto di Nexo Digital che include quattro adattamenti del National Theatre Live riproposti in versione "teatro filmato" nei cinema (in seguito arriveranno anche un nuovo Amleto e Frankenstein diretto da Danny Boyle e interpretato da Benedict Cumberbatch, lo Sherlock della TV). E' sempre un evento quando Branagh torna al mondo di Shakespeare, lo stesso che gli ha regalato la fama mondiale alla fine degli anni Ottanta. E' stato lui a riportare il Bardo sullo schermo ottenendo subito una doppia nomination all'Oscar (come attore e regista) per il suo Enrico V. Era l'inizio di una nuova era cinematografica shakespeariana.

“Shakespeare offre sempre la possibilità di sorprendere il pubblico con nuove soluzioni per inchiodare chi sta a guardare” - afferma Branagh, che alla fine del ventesimo secolo ha osato sfidare la classicità del Bardo e riadattarlo in nuove epoche. Dopo Enrico V sono arrivati Molto rumore per nulla (girato interamente in Toscana e ambientato nel diciannovesimo secolo), un Hamlet ambientato nella seconda metà dell'Ottocento e Pene d'amore perdute trasformato in un musical anni 30. L'ultima opera per il cinema è stata il poco conosciuto Come vi piace, una commedia che ha ambientato nel giardino da thé giapponese.

Macbeth chiude dunque il cerchio di questo peso massimo shakespeariano. Sul palcoscenico scorrono fango sangue e pioggia. “Si tratta di uno spettacolo molto cinematografico – afferma Branagh - E' importante che il pubblico viva la battaglia. In quel momento l'adrenalina conquista tutti. Averlo ambientato in quella location ci ha anche permesso di giocare con la mente del nostro pubblico. Perché serve perfettamente l'aspetto sovrannaturale della play con sparizioni, riapparizioni, streghe e fantasmi”.



Superata qualunque superstizione Branagh spiega: “La ragione per cui si evita di pronunciare il nome Macbeth è legata al fatto che l'opera è stata sempre considerata un capolavoro. Così popolare che si diceva che quando ne pronunciavi il nome nel corso di un altro allestimento, presto Macbeth avrebbe rimpiazzato lo show”.

L'appuntamento nei cinema italiani con Macbeth è fissato per il 19 novembre. L'elenco delle sale dove poterlo vedere è sul sito ufficiale di Nexo Digital.

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