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I 20 anni di Rounders - Il giocatore, dieci ragioni per rivedere un grande film sul poker

Rivisto per voi: Matt Damon guida uno dei cast più forti degli ultimi vent'anni nel noir diretto da John Dahl

11.09.2018 - Autore: Pierpaolo Festa
"In pratica funziona così: se non riesci a individuare il pollo nella prima mezz'ora di gioco, allora il pollo sei tu" - questa è la prima di tante massime pronunciate da Mike McDermott (Matt Damon) in Rounders - Il giocatore. Un film sul gioco del Poker uscito nei cinema esattamente 20 anni fa (è arrivato sugli schermi USA l'11 settembre del 1998 dopo essere stato proiettato in Concorso alla Mostra del Cinema di Venezia) e diventato cult con una seconda vita in Home Video. 

Si tratta forse dell'ultima grande pellicola sul poker prodotta da Hollywood (dalla Miramax di Weinstein dei tempi d'oro): dopo Damon ricordiamo solo l'Eric Bana del debole (ma tenero) Le regole del gioco e l'intera sequenza della partita di James Bond in Casino RoyaleEcco dunque un film sul gioco d'azzardo che corre all'interno del noir: tutti i personaggi di supporto rubano la scena al protagonista, e gli travolgono la vita. Ma Rounders (termine che indica chi vive di poker come alternativa al mondo del lavoro) è allo stesso tempo un "dramma sportivo", la classica storia di ascesa, caduta e ritorno di un protagonista puro di cuore.  

Il regista John Dahl (ha diretto in passato un altro ottimo noir: L'ultima seduzione) racconta il mondo del Texas Hold'em, quello del peccato, localizzandolo all'interno di una dimensione sotterranea di New York City. Un mondo parallelo decadente e affascinante fatto di bettole nascoste per le strade della Grande Mela e club privati dove si gioca ventiquattro ore al giorno, come la tana di Teddy KGB (John Malkovich), l'Ivan Drago di questo film. Ancora una volta è Russia contro USA e la parabola di Mike McDermott non è poi così lontana da quella di Rocky: un uomo che appartiene al ring del gioco d'azzardo. Nel momento in cui ci rinuncia, nel primo atto del film dopo una sonora batosta, allora decide di sopprimere la sua natura e vivere col pilota automatico. Non durerà. Ci penserà l'amico Edward Norton a riportarlo sui tavoli. 

Dahl esplora i lati oscuri dell'amicizia e ci pone davanti a una questione: fino a che punto possiamo sacrificarci per il nostro migliore amico? Il percorso del protagonista verso la maturità inizia con una enorme sconfitta, la prima di tante che incasserà nel corso di due ore. In questo limbo in cui ci muoviamo al fianco di Damon (e di uno dei migliori cast assemblati negli ultimi vent'anni) l'importante è ricordarsi sempre che: "non puoi scappare da quello che sei".

Vi raccontiamo il film in dieci passi: dieci ragioni per rivederlo o scoprirlo per la prima volta. 

ATTENZIONE: SEGUONO SPOILER SU ROUNDERS - IL GIOCATORE


1 - STRATEGIA VINCENTE: LE MASSIME DI MATT DAMON

Più volte nel corso del film ascoltiamo la voce fuori campo di Mike McDermott e le sue massime sul poker. Il protagonista si confessa con lo spettatore: "Ho imparato a vincere un po' alla volta, ma alla fine ho capito questo: se stai troppo attento, la tua vita diventa un merdoso tirare a campare". E poi rilancia. "La vita si gioca in un colpo solo, il resto è attesa". E ci avverte anche: "Regola numero uno: getta le carte quando sai che non sono vincenti, lascia la mano".


COPPIA  DI ASSI: MATT DAMON ED EDWARD NORTON

Damon è il giocatore dotato di grande talento nel leggere i suoi avversari e prevedere le carte che hanno in mano. Norton è il truffatore, specializzato nel barare quando siede sul tavolo da gioco. Il suo Verme (questo il nome del personaggio) non ha bisogno di un asso nella manica: quella carta ce l'ha già tatuata sul polso. L'intesa tra Damon e Norton è il cuore del film ed è molto interessante vedere il secondo nei panni di una mina vagante che sconvolge la vita del protagonista. Paradossalmente, per quanto Norton sia memorabile, i momenti più interessanti di Rounders sono proprio quelli in cui Verme non è in scena e restiamo con Mike e il suo dramma, la sua coscienza. Il suo dilemma: cosa faccio della mia vita? Cosa voglio veramente fare? 


3 - IL CATTIVO: JOHN MALKOVICH E' TEDDY KGB

Accento russo, gran brutto carattere. Teddy KGB è un gangster con la passione per le carte. Malkovich, come spesso accade, va totalmente sopra le righe, sovraccaricando il suo personaggio. E qui lascia il segno. Interessante soprattutto quando mostra appena una certa sportività nel saper vincere e anche nel saper perdere. 


4 - IL MENTORE: JOHN TURTURRO

Come Virgilio nella Divina Commedia, il Joey Knish interpretato da John Turturro conduce Matt Damon all'interno del mondo del poker newyorchese. "Lui è quello che più si avvicina a un amico qui" - dice il protagonista nei primi minuti del film. Knish è uno che non lavora da 25 anni, un vero rounder che non capisce i sogni del personaggio di Damon: "Non ho mai giocato per l'ebrezza della vittoria - dice a un certo punto- ho un affitto, gli alimenti, i figli da mantenere. Io gioco per i soldi. I miei figli mangiano; ho abbastanza coglioni da non stare lì in attesa di una mano fortunata, del gran giorno, della speranza di vincere il Mondiale".  


5 - "NON PUOI SCAPPARE DA QUELLO CHE SEI" - LA GRANDE SCENA CON MARTIN LANDAU

Il grande Martin Landau (scomparso un anno fa) interpreta il giudice Petrovsky, professore universitario di Mike. L'uomo che apre gli occhi al nostro protagonista. Landau appare in tre scene, si commuove e tocca lo spettatore mostrando la sua vulnerabilità e la sua saggezza: "Non puoi scappare da quello che sei - dirà a Mike - E' il destino a scegliere per te". 


6 - LA PARTITA CON "GLI IMPIEGATI STATALI"

Alla fine del secondo atto vediamo Mike seduto su un tavolo da gioco circondato da poliziotti: "C'è una partita con degli impiegati statali" - gli aveva detto l'amico Verme qualche ora prima. Tutto fila liscio, fino al momento in cui il personaggio di Norton si siede al tavolo. 


7 - SCALA REALE: IL DUELLO FINALE CON KGB 

Rounders si apre con Teddy KGB che vince trentamila dollari sul tavolo contro Mike. Sono tutti i risparmi del protagonista che vanno in fumo nel giro di pochi secondi. Dopo quasi due ore il ragazzo tornerà a sedere su quel tavolo per la rivincita. Il gran finale del film è un duello all'ultima mano tra Damon e Malkovich. Indimenticabile. 


8 - L'ULTIMA SCENA: SOGNANDO LAS VEGAS

"Il primo premio del torneo di poker di Las Vegas è un milione di dollari. Posso vincerlo? Non lo so. Ma voglio scoprirlo". E' così che lasciamo Mike McDermott alla fine del film: un uomo che ha ritrovato sé stesso grazie alle carte da gioco. La sua donna lo ha abbandonato, la sua potenziale carriera di avvocato è morta e sepolta. Ma lui sa esattamente chi è. 


9 - LA FACCIA DA POKER DI MATT DAMON

Aveva 27 anni Matt Damon quando ha interpretato Mike McDermott (ne compirà 48 il prossimo 8 ottobre). All'epoca la sua stella iniziava a brillare subito dopo Will Hunting - Genio ribelle e la nomination all'Oscar. E' il primo grande momento di successo per l'attore. La sua faccia da poker in Rounders è perfetta. Un inizio di quella "inespressività" che poi ha utilizzato alla base della saga di Bourne. 


10 - LA FACCIA DA VERME DI EDWARD NORTON

Norton scatenato. L'attore aveva 28 anni sul set di Rounders (ne ha compiuti 49 lo scorso 18 agosto). A un certo punto del film il suo personaggio esce di scena. Sarebbe interessante ritrovare il suo Verme vent'anni dopo, nella speranza che sia sopravvissuto a tutta la gente che ha truffato.