Sono mesi che si parla del matrimonio promesso tra Steven Spielberg e il libro di Chris Kyle, scritto insieme a Scott McEwen e Jim DeFelice, American Sniper.
Una sorta di autobiografia dell'autore, celebre cecchino dei Corpi Speciali della Marina USA, i Navy Seal, divenuto famoso - e famigerato, tra i nemici, che lo soprannominarono "Il diavolo" - per l'altissimo numero di vittime irachene raccolto nell'esercizio del proprio servizio: 150, stando ai numeri confermati dal Pentagono stesso.
Le ultime notizie, pero, dichiaravano una decisa marcia indietro del regista di Lincoln, piu' intenzionato a seguire altri progetti.
Una scelta che la Warner Bros. non potrebbe che accettare, ma certo non subire, visto che la recente scomparsa del militare texano - cresciuto con il fucile in mano e morto in un poligono texano pochi mesi fa - ha fatto crescere le curiosita' e l'attesa nei confronti delle storie raccontate nel libro: dal salvataggio di un gruppo di Marines a Fallujah al combattimento di Ramadi, con la sola pistola di ordinanza, fino alle riflessioni sugli orrori della guerra e sul dolore delle ferite subite e della morte degli amici piu' cari.
Un buon motivo per spingere sull'acceleratore e tentare ogni strada possibile per portare avanti il progetto.
Come quella che sta portando il film prodotto e interpretato da Bradley Cooper nelle mani di Clint Eastwood che, dopo J.Edgar da regista e Di nuovo in gioco come attore, potrebbe essere l'uomo giusto per la Warner, gia' d'accordo con lui per il suo prossimo Jersey Boys.


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Clint Eastwood, prossimo 'Cecchino americano'
Potrebbe essere il regista statunitense a ereditare il progetto che doveva essere di Steven Spielberg, e che in tanti aspettano...

22.08.2013 - Autore: Mattia Pasquini