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Bella e perduta: una fiaba per la terra dei fuochi

Pietro Marcello presenta a Locarno il suo film poetico e fiabesco su una delle zone più sofferenti d'Italia

Bella e perduta

09.08.2015 - Autore: Marco Triolo (Nexta)
Una fiaba per parlare di un tema tanto reale e tangibile, quello delle problematiche legate alla terra dei fuochi. Il regista Pietro Marcello ha scelto questo linguaggio per il suo ultimo film, Bella e perduta, presentato in concorso al Festival del Film Locarno. La storia, se così si può dire, essendo il film un'opera non propriamente narrativa, è quella di un bufalo che, rimasto “orfano” dopo la morte del suo padrone, intraprende un viaggio verso nord scortato da un Pulcinella, alla scoperta di un'Italia “bella e perduta” esattamente come la Reggia di Carditello, residenza borbonica abbandonata al degrado da cui tutto parte.
 
Alla base del film c'era un progetto ben diverso: l'idea di Marcello era quella di raccontare varie storie regionali e quella della terra dei fuochi avrebbe dovuto essere incentrata su Tommaso Cestrone, allevatore locale e custode volontario della Reggia per due anni. Ma la morte di Cestrone la notte di Natale del 2013 ha costretto il regista a deviare verso una narrativa fiabesca, cambiando totalmente registro a quello che avrebbe dovuto essere un documentario. Il risultato è un film affascinante e ipnotico, in cui i problemi dell'oggi si sposano con un ritorno alle tradizioni campane e un ritorno alla terra come unica via di salvezza da un presente in cui la terra dei fuochi e minacciata dalla crisi, dalla Camorra, dall'inquinamento e dal fallimento delle industrie locali.
 
“La natura si rigenera, l'uomo invece si ammala, e muore”, ha dichiarato il regista durante l'incontro con la stampa a Locarno. “Non ci si poteva esimere dal raccontare questo territorio. Un territorio circondato da discariche, che un tempo era grande produttore di canapa. Quando la coltivazione della canapa è scomparsa, i contadini sono finiti a lavorare in piccole industrie locali poi scomparse a loro volta”. Il risultato, per Marcello, è “il nulla”, un luogo, ancora, bello ma perduto. “La Reggia di Carditello è stata oggi acquistata dal MiBACT, dopo essere stata sventrata e depredata per anni. Credo che questo sia simbolico dell'Italia intera”.
 
Il film è recitato da attori non professionisti – a interpretare Pulcinella c'è Sergio Vitolo, che nella vita fa il fabbro – a cui però si aggiunge Elio Germano, che dà voce al bufalo protagonista, Sarchiapone. Il quale, grazie al film, avrà la possibilità di vivere una lunga vita: “Nella filiera produttiva il maschio non serve più, perché c'è l'inseminazione artificiale e gli animali non vengono nemmeno più usati per lavorare la terra. Sarchiapone era destinato a morire, ma ora farà invece lo stallone”.

Il film sarà distribuito prossimamente nelle sale italiane da Cinecittà Luce.