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Batman - Il ritorno compie 25 anni: dieci ragioni per tornare a vedere il film di Tim Burton

Poetico e oscuro, il sequel del 1992 è uno dei film più affascinanti e ipnotici tratti dal mondo dei fumetti

19.06.2017 - Autore: Pierpaolo Festa (Nexta)
Sono passati venticinque anni dal giorno in cui Batman - Il ritorno è stato proiettato nei cinema USA (il 19 giugno 1992) e ancora oggi lo guardiamo come uno dei più affascinanti film tratti dai fumetti. Se i cinecomics di oggi non ha bisogno del tocco di registi affermati (Marvel e DC Comics non danno mai totale libertà né final cut ai registi che ingaggiano), questa seconda avventura di Batman è un vero film di Tim Burton prima di ogni altra cosa. Un sequel con poca continuità rispetto al film precedente: al regista non interessa il racconto seriale, lui evita ogni cliché: messi da parte l'azione e spettacolo (che nel film non mancano), quello che gli sta a cuore è raccontare i mostri e cercare il loro punto umano. 

Un quarto di secolo dopo, Batman - Il ritorno rimane uno dei più affascinanti film sui supereoi. Vi raccontiamo il perché elencandovi dieci ragioni per tornare a vederlo.


MICHELLE PFEIFFER RUBA LA SCENA NEI PANNI DI CATWOMAN

Si presenta in scena pronunciando: "miao". E subito dopo fa esplodere un negozio. Nessuno può battere Michelle Pfeiffer in questo film. In ogni scena in cui è presente - che indossi l'uniforme di Catwoman o meno - l'attrice ruba la scena a tutti i suoi colleghi. La Pfeiffer è divertente (il personaggio è pieno di humour), sexy e venticinque anni dopo è ancora una delle più grandi femme fatale viste nel cinema tratto dai fumetti. Il suo costume - realizzato da Bob Ringwood e Mary Vogt - è diventato iconico all'istante. 


LA TRAGICA STORIA DEL PINGUINO

Batman - Il ritorno è il "pinguino show". E lo è sin dalla prima inquadratura, nel prologo dedicato interamente a questo bambino mostruoso abbandonato dai suoi genitori e cresciuto tra i pinguini dello zoo di Gotham. Più la macchina da presa rimane con lui, più viene fuori un personaggio tragico e poetico. Sentiamo che Tim Burton lo ama davvero tanto, quasi non volesse fargli del male (si veda la sua uscita di scena, senza alcuno scontro fisico con l'uomo pipistrello). Danny Devito è perfetto: il suo villain lascia il segno come il Joker di Jack Nicholson. 


LA POETICA OSCURA DI TIM BURTON

Andavamo al cinema convinti di vedere un film di supereroi e in realtà stavamo entrando nel mondo di Tim Burton. Un'esperienza spiazzante e affascinante. Come altri film del regista, anche Batman - Il ritorno è una storia sui FREAKS e sul modo in cui affrontano la società. Pensiamo un attimo al ballo nel finale: in quella sequenza Bruce Wayne e Selina Kyle sono gli unici a non indossare una maschera tra centinaia di invitati. Il volto scoperto è il loro travestimento.

Il prologo del pinguino sotto le musiche straordinarie di Danny Elfman è la parte più burtoniana del film, l'elemento sul quale l'autore punta più di ogni altra cosa: sulla carta una tipica origin story di un cattivo, ma il regista riesce ad avvicinare il suo mostro al cuore degli spettatori.


IL LATO OSCURO DI BATMAN

Nel primo film era un giustiziere alla costante ricerca di vendetta. In Batman - Il ritorno l'uomo pipistrello è più oscuro: all'inizio del film il commissario Gordon avvia il bat-segnale e la macchina da presa inquadra Bruce Wayne, perso tra i suoi pensieri davanti alla finestra. Il suo volto viene illuminato dal riflesso del segnale in cielo. E' il momento di entrare in azione. Cosa stava facendo Wayne poco prima? Non aspettava altro che indossare il suo costume, la sua vera identità, per recarsi in città e mettere il terrore nel cuore dei cattivi. Michael Keaton qui si impone più della volta precedente, in cui la sua performance veniva schiacciata da Jack Nicholson. Peccato però che Batman rimanga sempre in posizione numero tre rispetto agli altri due personaggi con cui divide la scena. E questo nonostante il film porti comunque il suo nome. 


GOTHAM CITY

La Gotham City di Batman - Il ritorno - costruita da Bo Welch - diventa immensa rispetto al film precedente. Imponente e dieci volte più pericolosa. Ci si perde in quelle scenografie e d'un tratto la città diventa una protagonista della storia.

LA STORIA D'AMORE TRA BRUCE E SELINA

Kim Basinger era bellissima nel primo Batman. Peccato però che il suo personaggio fosse la classica damigella in pericolo. Michelle Pfeiffer distrugge ogni cliché: la sua Selina Kyle fa la prima mossa con Bruce Wayne, ma allo stesso tempo sa bene che non può iniziare una relazione con lui. Wayne potrebbe rappresentare la salvezza, ma Selina ha già iniziato un cammino di vendetta e morte. E non può fermarsi. Il loro amore è maledetto in partenza. 


IL BACIO TRA CATWOMAN E BATMAN

La scena che ricordiamo più di tutte è quella del bacio tra Catwoman e Batman. Un breve momento erotico in cui la Pfeiffer lecca il viso di Keaton in quello che è a tutti gli effetti uno dei baci indimenticabili della storia del cinema. 


IL VERO MOSTRO: CHRISTOPHER WALKEN

Un pipistrello, un gatto e un pinguino. Ma il vero mostro di Batman - Il ritorno è Max Schreck, uomo d'affari numero uno di Gotham City. Un essere spietato che davanti alle telecamere mantiene il sorriso e che poi non esita a lasciarsi alle spalle una scia di sangue. Lo interpreta alla perfezione Christopher Walken. E' lui l'arma segreta del film di Tim Burton: il suo personaggio spaventa i protagonisti, il pubblico e perfino il suo regista (si dice che inizialmente Burton non volesse Walken perché era spaventato da lui).


IL FINALE HORROR

Un film per adulti travestito da film per ragazzini. E il finale ne è la prova: Michelle Pfeiffer viene crivellata di colpi dal personaggio di Christopher Walken, ma non muore. I gatti hanno nove vite: rimanendo in piedi, la Pfeiffer rivela la natura zombie del suo personaggio. Anche la sua vendetta nei confronti di Walken ci costringe a chiudere un attimo gli occhi. 

L'ESERCITO DI VERI PINGUINI
 
La produzione ha arruolato veri pinguini che affiancano Danny DeVito in diverse sequenze del film. Sono una quarantina i pinguini che compongono il suo esercito: comparse che rubano la scena all'attore in ogni momento. 

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