La collina dei papaveri
Nel 1963, un anno prima delle Olimpiadi di Tokyo, una studentessa della scuola superiore di nome Komatsuzaki vive a Yokohama, citt portuale nei pressi di Tokyo. Il padre della ragazza, un marinaio, scomparso in mare e la madre fotografa spesso via per lavoro cos Komatsuzaki trascorre una vita solitaria allietata dalla presenza degli amici e dall'attivit nel giornale scolastico.
Studio Ghibli, uno nome, una garanzia. Goro Miyazaki torna alla regia per il suo secondo lungometraggio, dopo il non troppo amato I racconti di Terramare, ma stavolta abbandona del tutto gli elementi fantastici tipici di tanta produzione dello studio di pap Hayao.
Affidandosi a una sceneggiatura scritta dallo stesso padre, Goro firma
stavolta un'opera riuscitissima, commovente ma allo stesso tempo
divertente e poetica, come nella migliore tradizione Ghibli.
Tratto dal manga di Tetsuo Sayama e Chizuru Takahashi, From Up on Poppy Hill Dalla collina dei papaveri
racconta la storia di due ragazzi nel Giappone del dopoguerra. Siamo
nel 1964, per la precisione, l'anno delle Olimpiadi di Tokyo che nel
film simboleggiano la ricostruzione e il passaggio al Giappone moderno e
a un domani pieno di speranza. Umi una ragazza di
diciassette anni che vive in una villa che sovrasta la baia di Yokohama,
dove abita con altre ragazze e l'anziana tenutaria. Presto si fa
coinvolgere nella crociata degli studenti maschi del suo liceo,
intenzionati a impedire la demolizione del loro vecchio circolo, il Quartier Latin, destinato a fare spazio a una nuova struttura. Accanto a lei in questa lotta c' il compagno di classe Shun, di cui Umi si innamora, ricambiata. Ma i segreti del passato potrebbero impedire il loro amore...
Ci sono in ballo le rivolte studentesche degli anni Sessanta nel film,
ma lo sguardo tipicamente giapponese: se in America l'ondata
rivoluzionaria aveva come primario obbiettivo quello di cancellare
l'antico per far posto al nuovo, qui gli studenti si fanno difensori di una tradizione che non va cancellata, ma salvaguardata e capita.
Perch se non comprendiamo il passato non pu esserci un futuro. In
fondo, anche se manca il tono fiabesco delle produzioni di Hayao
Miyazaki, ritroviamo la stessa urgenza di legare passato, presente e
futuro. Che in Princess Mononoke o La citt incantata, o ancora Il mio vicino Totoro,
il concetto sia comunicato attraverso un contrasto tra natura selvaggia
e progresso, magia e modernit, poco importa. Si tratta solamente di
scelte espressive, ma il concetto di fondo non cambia.
Non siamo dunque dalle parti di Una tomba per le lucciole, altro capolavoro Ghibli diretto da Isao Takahata.
Pur essendo ambientato nel Giappone del dopoguerra, il film di Takahata
era tremendamente cupo e senza speranza, mentre questo Dalla collina dei papaveri un vero feel good movie che non teme di avventurarsi anche nel melodramma (come scherza Shun) e
trattare anche di striscio un tema delicato come l'incesto. Per carit,
sempre all'interno di un film per famiglie, ma il coraggio non manca.
La splendida colonna sonora tra il jazz e il beat di Satoshi Takebe avvolge il tutto, e contribuisce a donare al film un'atmosfera
movimentata e colorata quanto la natura e i tramonti, disegnati come
sempre divinamente. Studio Ghibli, un nome, una garanzia.