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Movie Style: Rachel Weisz

Dopo molte polemiche, arriva in Italia, il film di Alejandro Amenabar, "Agora", interpretato dalla splendida Rachel Weisz che confessa: "Ho scelto di essere un'attrice, non una celebrità".

Rachel Weisz

19.04.2010 - Autore: Ilaria Mainardi
E’ una figura insolita quella di Rachel Weisz (pronuncia corretta: Vais!), quarant’anni compiuti lo scorso 7 marzo. Ama il cinema, ma detesta Hollywood, ritenuta “veramente tossica” e ironizza sulla professione che ha scelto e che adora: “quando le persone scoprono che sono un’attrice, la parola’ puttana’ comincia a lampeggiare nei loro occhi”.

Rachel Weisz in Agora

Riservata e schiva, poco o nulla si saprebbe della sua vita privata, se non fosse che l’attuale compagno della bella attrice londinese è il regista Darren Aronofsky, con il quale ha avuto un bambino, Henry Chance. Del pluripremiato regista di “The Wrestler”, la Weisz rivela: “Sono sempre stata una sua grande ammiratrice, ma quando l’ho incontrato per la prima volta mi sono resa conto di avere di fronte un uomo che mai avrei abbinato con quei lavori. E’ stata una sensazione molto positiva, mi sono sentita rinfrancata”. Del resto, l’attrice ammette che la chiave del successo di molte star del passato sia consistita proprio nell’alone di mistero del quale sono riuscite ad ammantare le proprie esistenze: “Nel mistero sta la grandezza. Non so davvero nulla di Bette Davis, di Katharine Hepburn, di Ava Gardner e questo mi piace. Amo guardare i loro film perché sono le attrici che ammiro di più. Non so e non mi interessa sapere cosa mangiassero o chi fosse il loro trainer”.

Rachel Weisz e Darren Aronofsky

Anche per quanto riguarda gusti e scelte professionali, Rachel Weisz si conferma una donna raffinata ed emancipata, con quel tocco old-style che rivela le origini britanniche, più del suo accento che riesce a plasmare con sorprendente facilità. Scoperta cinematograficamente dal nostro Bernardo Bertolucci che le offre una parte secondaria in “Io ballo da sola”, la Weisz ha caratterizzato la sua lunga carriera di attrice all’insegna dell’eclettismo interpretativo. A suo agio come partner di Brendan Fraser nel blockbuster “La mummia” , non disdegna di impegnarsi in ruoli complessi come quello regalatole dal regista brasiliano Fernando Meirelles nel film “The Constant Gardener”, grazie al quale riceverà il Golden Globe e il Premio Oscar come miglior attrice non protagonista.

Rachel Weisz
 
Con la stessa disciplinata professionalità, si fa dirigere dal compagno, Darren Aronofsky, in “L’albero della vita” e dal cinese Wong Kar-Wai in “Un bacio romantico - My Blueberry Nights”, nel quale recita accanto al migliore amico, Jude Law, ed accetta di sostituire la modella Kate Moss per la campagna pubblicitaria del noto marchio britannico Burberry. Una sorta di sana schizofrenia recitativa che induce Rachel, appena può, a tornare al suo primo amore: il teatro. Durante la scorsa stagione, l’attrice calca infatti le scene del prestigioso Donmar Warehouse, ormai tempio del bel mondo teatrale londinese, nel  ruolo di Blanche DuBois, figura tragica del dramma di Tennessee Williams, “Un tram che si chiama desiderio”. Del suo ruolo, Rachel dichiara: “Non ho mai incontrato un personaggio femminile scritto con il livello di complessità che possiede Blanche. Lei è patetica, è vulnerabile, è mostruosa, è sgradevole, lei ha così tanti aspetti che è difficile aspettarsi o prevedere ciò che sta per fare”.

Rachel Weisz in Agora

Il West End non distoglie tuttavia Rachel Weisz dall’impegno cinematografico che resta predominante nella sua carriera di attrice. Viene infatti scelta da Alejandro Amenabar per interpretare il ruolo principale nel suo peplum post-moderno, “Agora”, sulla figura della filosofa alessandrina Ipazia, prima martire in nome della difesa del sapere scientifico e del progresso. La tematica spinosa e pericolosamente attuale ha posticipato la data di uscita del film in Italia, suscitando notevoli polemiche fra gli intellettuali, molti dei quali si sono schierati apertamente in favore della sua distribuzione nel nostro Paese. Dal canto suo, l’attrice pare non avere avuto dubbi: “In fondo, rispetto ad allora, non è cambiato molto […] .Anche oggi le donne sono spesso considerate come cittadini di secondo livello”.

Non chiamatela diva…

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Il trailer di Agora
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