Che che ne dica l’attrice californiana, basta uno sguardo fugace per capire che i presupposti dello stereotipo “biondista” c’erano proprio tutti.

E forse qualcuno, teso a pensar male, deve aver ravvisato i tratti dell’ochetta frivola e buona giusto per un paio di comparsate maliziose quando, bomba sexy come non se ne vedevano da tempo, la Diaz, alla sua prima apparizione (non esiste temine più adeguato!), folgora Jim Carrey e gli spettatori nel ruolo della pupa del boss, Tina Carlyle. Parliamo naturalmente di “The Mask”, successo planetario che segna l’ingresso della modella Cameron nella mecca del cinema main stream hollywoodiano. Ricorda la Diaz, con quella stessa autoironia che sarà il fil rouge della sua brillante carriera: “Non riuscivo proprio a capacitarmi, si trattava della mia prima grande produzione. Domandai allora se ci fosse un luogo dove i miei genitori avrebbero potuto vedermi, mi risposero ‘Cameron, nei cinema!’. Non avevo idea…sapete, sono bionda!”.
Determinata a dimostrare la propria pasta, tutt’altro che banale e stereotipata, Cameron Diaz si lancia in progetti vincenti che sanno mettere in risalto doti comiche niente male ed una preziosa vena autoironica che la rende duttile interprete di commedie sold out come l’irresistibile “Tutti pazzi per Mary”, diretto dai fratelli Farrelly che, della diva, dichiarano con la consueta sfrontatezza: “Beve come un marinaio e mangia come un camionista, spazzolando un piatto dopo l'altro”.

Ormai lanciatissima, Cameron collabora con l’attore-regista Edward Burns, interpretando la commedia familiare “Il senso dell’amore”, lavora a fianco di Julia Roberts ne “Il matrimonio del mio migliore amico” e viene diretta da Danny Boyle in un piccolo gioiello appartenente agli anni del sodalizio del regista britannico con il bravissimo Ewan McGregor. Si tratta di “Una vita esagerata”, singolare e divertente storia d’amore on the road condita di…interventi divini!
E se sul set non si fa mancare niente, capace com’è di alternare ruoli scanzonati ad altri più sofferti, anche lontano dalla macchina da presa, la Diaz risulta vulcanica e simpaticamente strampalata.
Chi la conosce bene la descrive come una perennemente in ritardo, molto superstiziosa, maniaca della pulizia (c’è chi insinua addirittura che usi solo acqua Evian per detergere il volto) ed ossessionata da germi e batteri. L’attrice, dal canto suo, minimizza: “Non ho paura dei germi, semplicemente so che esistono…”.

Con tutte le sue piccole e grandi manie, la bella Cameron deve aver avuto dunque non pochi contraccolpi a mandar giù le atmosfere cupe e paranoiche di Richard Kelly, già regista del celebre “Donnie Darko” e del thriller “The Box" con l’attrice di San Diego come protagonista.
I più cinefili invece la attenderanno al varco del genio Michel Gondry (l’uscita de “Il calabrone verde” è prevista per gennaio 2011), dopo il quale cancellarla dalla mente sarà davvero impossibile…
"The Box" (uscita il 21 luglio) è distribuito nei cinema dalla Lucky Red. La Diaz tornerà sugli schermi anche a settembre, a fianco di Tom Cruise in "Innocenti bugie".
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