Van Gogh - Sulla soglia dell'Eternità

Van Gogh - Sulla soglia dell

Questo film è un insieme di scene ispirate a dipinti di Vincent Van Gogh, eventi della sua vita comunemente accettati come fatti realmente accaduti, dicerie e scene completamente inventate. Il fare arte dà l’opportunità di realizzare qualcosa di concreto, che esprime una ragione di vivere, se esiste una cosa simile. Nonostante tutta la violenza e le tragedie sofferte da Van Gogh nella sua esistenza, non c’è dubbio che abbia vissuto una vita caratterizzata da una magica, profonda comunicazione con la natura e la meraviglia dell’essere. L’opera di Van Gogh è fondamentalmente ottimista. Le convinzioni e la visione alla base del suo singolare punto di vista rendono visibile e fisico cio? che è inesprimibile. Sembra essere andato oltre la morte, incoraggiando gli altri a fare altrettanto.

VALUTAZIONE FILM.IT
TITOLO ORIGINALE
Van Gogh - At Eternity's Gate
GENERE
NAZIONE
Francia
REGIA
CAST
DISTRIBUZIONE
Lucky Red
DURATA
110 min.
USCITA CINEMA
03/01/2019
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2018
di Mattia Pasquini

Inspired, diremmo, se potessimo dirlo in una lingua non nostra… Ma l'inglese in questo caso sintetizza perfettamente sia la passione alla base della scelta di Julian Schnabel di raccontare la sua versione della storia di uno dei più grandi pittori dell'era moderna sia la sensazione con cui molti potrebbero lasciare la sala dopo la visione del Van Gogh - At Eternity's Gate in concorso alla Mostra Internazionale di Cinema di Venezia di quest'anno.

Un'opera fortemente marcata dalla mano del regista e dalla istintività dell'autore olandese, qui tornato alla vita grazie all'incredibile interpretazione di un Willem Dafoe ispiratissimo anch'egli. È lui che ci accompagna attraverso alcune delle tappe principali della vita del grande Vincent, dalla conoscenza di Paul Gauguin (Oscar Isaac) alla celebre auto mutilazione, dal ricovero coatto all'incidente fatale - e misterioso - con cui si chiude la sua storia e quella del film.

Che dichiaratamente non si preoccupa di fornire una rilettura fedele storicamente, rivendicando - coerentemente con lo stile del regista newyorkese - una totale libertà e la supremazia dello sguardo sull'aspetto biografico. Superando in un colpo solo i tanti omaggi o pseudo biopic che in passato erano stati dedicati allo stesso soggetto. Magari con maggior successo e coerenza, ma forse senza quella sorta di vis 'sovra-eppur molto-umana' che l'interessato avrebbe apprezzato.

Si potrà contestare all'opera di non avvicinarsi nemmeno lontanamente alle porte dell'empireo, colpevole di una certa superficialità (anche se l'antologia di opere ricreate ad hoc, con Mathieu Amalric ed Emmanuelle Seignier nei panni del Dottor Gachet e Madame Ginoux ha un suo pregio), ma di certo quelle dell'eternità sono da tempo spalancate su Van Gogh. E un tributo tanto appassionato e caldo, colorato e strabordante, incurante di limiti storici e narrativi, potrebbe far risuonare nei suoi fan delle corde che un livello maggiore di purezza formale avrebbe lasciato mute.