Bling Ring

Bling Ring

Un gruppo di sei giovani losangelini di famiglia benestante decide di svaligiare le case delle celebritÀ. Nel giro di un anno i ragazzi mettono insieme un bottino di 3 milioni di dollari svaligiando le ville di VIP come Paris Hilton, Megan Fox e Lindsay Lohan.

VALUTAZIONE FILM.IT
TITOLO ORIGINALE
The Bling Ring
GENERE
NAZIONE
Stati Uniti
REGIA
CAST
DISTRIBUZIONE
Lucky Red
USCITA CINEMA
26/09/2013
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2013
di Mattia Pasquini

Sofia Coppola e' sempre lei. Ma la sua storia stessa sembra fatta di curiose ripetizioni. Come i premi ai suoi film di numero pari (Oscar alla sceneggiatura di Lost in Translation, il secondo, e Leone d'Oro a Somewhere, il quarto), o la poca fortuna dei film portati a Cannes. Gia' Marie Antoinette era stato sottovalutato e non da tutti apprezzato, ora la storia si ripete con The Bling Ring.

Ma almeno il film del 2006 nasceva da una idea originale, da un tentativo di rinnovare quantomeno le forme, giocando con coerenza e spostamenti semantici. Mentre invece con l'ultimo film - dopo il 'facile' Somewhere - il processo involutivo di una regista che sembrava promettere ben altro sembra continuare.

Il tentativo, gia' praticato in passato, di osservare dal basso e da dentro personaggi banali, nella loro banalita' e nel loro farsi (e cercare di farsi) eccezionali, stavolta prende spunto dalla storia vera del gruppo di giovani ricchi ed annoiati capaci di spaventare Paris Hilton, Orlando Bloom, Brian Austin Green, Megan Fox, Lindsay Lohan e altre stelle di Hollywood penetrandone l'intimita' casalinga.

Somewhere si era ancora dimostrato capace di restare in equilibrio tra maniera e intenstia', pur mostrando un preoccupante ripetersi di modelli gia' utilizzati (vedi Lost in Translation), ora con questo ulteriore passo - decisamente indietro, stavolta - la sguardo della minore dei Coppola spazia ancora meno, anche concettualmente. Ed e' sempre piu' difficile trovare innocenza nei soggetti che racconta.

In questo caso, poi, l'intenzione evidente di stigmatizzare la poverta' morale e critica di questi giovani ossessionati dalla celebrita' e dai suoi feticci, non decolla mai, finendo per apparire una mera osservazione di una realta' troppo propria e troppo prossima, senza riuscire - come in altri casi - a darle un respiro universale.

Continuiamo ad attendere fiduciosi e speranzosi un film della Coppola, nella speranza che sappia offrirci di nuovo l'emozione e il turbamento di una volta; senza insistere su marchi di fabbrica e stilemi sempre piu' fini a se stessi.


di Pierpaolo Festa