Remember

Remember

Dal capitolo di storia più cupo del 20° Secolo ha origine una odierna missione di vendetta. Un anziano sopravvissuto all'Olocausto si mette alla ricerca del torturatore nazista che lo perseguitò durante la guerra. Una lettera lo aiuterà a ricordare gli eventi che la demenza rischia di fargli dimenticare.

VALUTAZIONE FILM.IT
TITOLO ORIGINALE
Remember
GENERE
NAZIONE
Canada
REGIA
CAST
DISTRIBUZIONE
Bim
DURATA
95 min.
USCITA CINEMA
04/02/2016
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2015
di Marco Triolo

C'è qualcosa di rassicurante nel nuovo film di Atom Egoyan, e forse questo è l'unico vero problema di Remember. Abbiamo visto tanti film di criminali nazisti fuggiti in USA e braccati dalle loro vittime assetate di vendetta, e a questo topos narrativo Remember unisce spunti sospettosamente simili a quelli di Memento di Christopher Nolan (a partire dal titolo, che significa praticamente la stessa cosa). Eppure è innegabile che Egoyan scelga formule vincenti da sempre e le sappia ricombinare in maniera abbastanza fresca da portare a casa il risultato.

Christopher Plummer, attore preziosissimo soprattutto in quest'ultima fase di carriera, interpreta Zev, un sopravvissuto di Auschwitz affetto da demenza senile che, guidato dalla lettera di istruzioni scritta da un compagno di prigionia, intende scovare e uccidere l'uomo che gli ha sterminato la famiglia. Naturalmente, vista la condizione di Zev, non siamo mai sicuri di poterci fidare delle informazioni che gli e ci vengono date nel corso del film. E infatti il colpo di scena è dietro l'angolo...

Come detto, c'è poco di originale. Ci sono forti suggestioni da tanti altri film, come ad esempio Music Box di Costa Gavras, c'è una sequenza con protagonista Dean Norris di Breaking Bad che è abbastanza telefonata eppure strappa un applauso. Egoyan controbilancia prevedibilità ed emozione, infilandoci anche una scena davvero commovente e una resa dei conti finale che spiazza e soddisfa, oltre a una critica piuttosto diretta alla libera circolazione delle armi in America. Ma poi ci attacca con lo sputo un post-finale didascalico in cui vuole spiegare tutto per filo e per segno anche allo spettatore più distratto.

Resta il fatto che Plummer è uno spettacolo da vedere, anziano quasi quanto il suo personaggio, pieno di acciacchi eppure implacabile. Niente di eclatante, solo un bel filmetto di vendetta come si facevano una volta. Di cosa possiamo lamentarci?