Quel fantastico peggior anno della mia vita

Quel fantastico peggior anno della mia vita

Greg, liceale amante di cinema, passa le sue giornate insieme all'amico Earl, con cui realizza film amatoriali. Finché non viene costretto dalla madre a fare amicizia con Rachel, una ragazza malata di leucemia. Quello che inizia come un rapporto conflittuale si trasforma presto in una tenera amicizia, che aiuterà entrambi a superare un periodo durissimo delle loro vite.

VALUTAZIONE FILM.IT
TITOLO ORIGINALE
Me and Earl and the Dying Girl
GENERE
NAZIONE
Stati Uniti
REGIA
CAST
DISTRIBUZIONE
20th Century Fox
DURATA
105 min.
USCITA CINEMA
10/12/2015
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2015
di Marco Triolo
 
Alfonso Gomez-Rejon si sta indubbiamente affermando come regista eclettico. Dopo aver diretto svariati episodi di Glee e American Horror Story, È passato al cinema horror con The Town That Dreaded Sundown (ancora inedito in Italia) e come opera seconda ha diretto Me and Earl and the Dying Girl, presto in Italia con il titolo Quel fantastico peggior anno della mia vita.
 
La storia È quella di Greg (Thomas Mann), adolescente amante del cinema che, forzato dalla madre, inizia a frequentare Rachel (Olivia Cooke), una compagna di scuola malata di leucemia. Tra i due nascerÀ una forte amicizia basata sulla condivisione delle proprie passioni. Un progetto all'apparenza completamente slegato dal precedente: The Town That Dreaded Sundown era infatti uno slasher. Eppure un punto in comune c'È: sono entrambi film sul cinema, un fil rouge che, chissÀ, potremmo aspettarci anche nei prossimi lavori del regista.
 
Mentre The Town era un sequel meta-cinematografico, ambientato in un mondo in cui il film originale (La cittÀ che aveva paura) esisteva davvero, Quel fantastico peggior anno della mia vita È fortemente incentrato sull'amore per il cinema. Greg e il suo migliore amico Earl (RJ Cyler) realizzano infatti film casalinghi che si prendono gioco dei classici del cinema, storpiandone i titoli. Un'idea non nuova, che molto deve ai film “maroccati” di Be Kind Rewind, ma che qui È usata bene e non ingombra mai la storia principale con una cinefilia eccessiva o troppo intellettuale. Anzi, È proprio l'accostamento tra alto e basso, tra l'amore per il cinema dei grandi autori come Herzog e Kurosawa e la voglia di metterlo alla berlina, a dare un'idea del livello di umorismo su cui Gomez-Rejon lavora.
 
Al centro di tutto, ovviamente, c'È la “ragazza morente” del titolo originale, e “l'amicizia senza speranza” tra lei e Greg. Gomez-Rejon e lo sceneggiatore Jesse Andrews (anche autore del romanzo originale) riescono nell'impresa di trattare con humour un tema grave come quello della malattia terminale, senza scadere mai nel patetico. Purtroppo, a mano a mano che ci si avvicina al finale, il film perde un po' quella leggerezza e lo slancio iniziale, dilungandosi troppo nell'esaminare i sentimenti contrastanti di tutti i personaggi coinvolti. Inevitabile, da un certo punto di vista, data la materia trattata, eppure spiace, perchÉ fino a tre quarti Quel fantastico peggior anno della mia vita È un lavoro fresco e, a tratti, davvero toccante.
 
Nonostante ciÒ, in definitiva l'opera di Gomez-Rejon funziona, anche grazie all'eccezionale lavoro con gli attori: Nick Offerman (Parks and Recreation, Fargo; qui nei panni del padre hippie di Greg) e Jon Bernthal (in quelli del suo professore di storia) brillano di luce propria e sostengono il film in alcuni dei passaggi piÙ melmosi. A questo punto attendiamo con curiositÀ l'evolversi stilistico del regista, per vedere quale sarÀ la prossima tappa del suo imprevedibile viaggio.