Little Glory

Little Glory - Poster

Il diciannovenne Shawn combatte contro tutto e tutti pur di crescere da solo la sorellina Julie di 9 anni. Rimasti improvvisamente orfani, senza avere il tempo di piangere, a causa delle conseguenze che la crisi economica ha sulla vita di persone reali come loro, Shawn, smarrito in una societ? apatica in cui gli adulti sono presenze deboli, confuse, minacciose, vaghe, incapaci di gesti radicali di attenzione, impara sulla propria pelle cosa voglia dire essere un fratello maggiore e diventare adulti troppo in fretta.

VALUTAZIONE FILM.IT
TITOLO ORIGINALE
Little Glory
GENERE
NAZIONE
Belgio
REGIA
CAST
DURATA
109 min.
USCITA CINEMA
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2011

Storie di quello che si aggira ai margini del sogno americano, vite difficili, camera a mano e musiche indie. Questi gli ingredienti che il regista Vincent Lannoo mescola nel suo “Little Glory”. Il regista che ci aveva stupito a Torino con il suo mockumentary “Vampirestorna a parlare di una famiglia “disfunzionale”, anche se stavolta mantiene i piedi per terra nel più cupo realismo.

Little Glory” è la storia di Shawn (Cameron Bright) e sua sorella Julie (Isabella Blake-Thomas), che hanno da poco perso il padre e la madre. La zia materna vorrebbe adottare Julie per strapparla dalle maldestre cure di un fratello adolescente che non sa trovarsi un lavoro e preferisce bighellonare (e dedicarsi a piccoli furti) con gli amici. Ma forse per lui c'è una possibilità di redenzione: occuparsi della sorella lo fa in qualche modo crescere, e la storia d'amore con una coetanea lo aiuta a uscire dal baratro.

Come detto, il film poggia su stilemi tipici del nuovo genere verista americano, che negli ultimi anni sta affiorando sempre più – pensiamo a film come “Frozen River” e “Un gelido inverno” – forse per effetto della feroce crisi economica che ha attanagliato quella che un tempo era la patria delle grandi speranze e seconde opportunità. Un paese che ora di opportunità non ha più da offrirne a nessuno, figurarsi a due fratelli senza punti di riferimento. Smarriti, i due forse riusciranno a far quadrato e da lì a intraprendere un cammino che forse potrebbe salvarli, ma in realtà niente è sicuro. E l'unica figura adulta che sembra positiva alla fine non pare in grado di indossare il ruolo del genitore più di Shawn.

Tematicamente il film dunque è interessante, ma dove fallisce è in una messa in scena piatta e stravista, e in una scrittura colma di luoghi comuni e dialoghi didascalici che di certo non aiutano. Di storie come queste se ne sono già viste a dozzine, e chiunque voglia raccontarne un'altra dovrebbe almeno cercare un punto di vista inedito o una regia potente che ne copra le ovvietà. Purtroppo Lannoo non è all'altezza del compito. Ma visto il film precedente, siamo disposti a dargli il beneficio del dubbio.

di Marco Triolo