Liberaci dal male

Liberaci dal male

L’ufficiale di polizia di New York Ralph Sarchie, che lotta con i suoi problemi personali, indaga su una serie di crimini inquietanti e inspiegabili. Si unisce ad un prete insolito, che ha studiato i riti di esorcismo, per combattere i casi di possessione demoniaca terrificanti che terrorizzano la città. Ispirato al libro che racconta i dettagli dei casi agghiaccianti e realmente accaduti descritti da Sarchie.

VALUTAZIONE FILM.IT
TITOLO ORIGINALE
Deliver Us from Evil
GENERE
NAZIONE
Stati Uniti
REGIA
CAST
DISTRIBUZIONE
Warner Bros
DURATA
118 min.
USCITA CINEMA
20/08/2014
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2014
di Mattia Pasquini

Raccontare una storia vera al cinema comporta sempre alcune controindicazioni, di credibilita', di abbandono al terrore che nasce dalla possibilita' che quello che stiamo vedendo in qualche maniera non sia un film, ma un 'documentario'… Ma, in fondo, non e' cosi' importante riuscire a stabilire dove sia il confine tra vero e verosimile, o romanzato.

Un confine che ogni regista sposta a proprio piacimento. Giustamente (stante il concetto di licenza). E che un regista come Scott Derrickson (presto 'super-impegnato') aveva gia' mostrato di saper gestire in L'esorcismo di Emily Rose (2005). Un ottimo 'quasi esordio' dopo l'Hellraiser del 2000 e che, con l'ultimo Sinister, aveva convinto tutti di trovarsi a suo agio maggiormente con l'horror piu' che con il fantascientifico (come dimostrato nel remake Ultimatum alla Terra).

Probabilmente la scelta di questo Deliver Us from Evil - Liberaci dal male nasce proprio dal desiderio di tornare a un territorio sicuro. L'avventura vissuta dall'ufficiale della polizia di New York protagonista e' tratta dal suo stesso libro Beware the Night, nel quale racconta alcuni dei piu' inspiegabili casi affrontati nella sua carriera, prima di lasciare il corpo e diventare demonologo. Uno spunto promettente, per quanto riadattato.

L'intreccio demoniaco che unisce i tre marines veterani dell'Iraq e' sicuramente un soggetto perfetto per un horror che rimanda in maniera sapiente a certi precedenti del genere e continua a tenere alte le aspettative e le speranze, durante l'incedere dello sviluppo.

Purtroppo, pero', molte scelte di regia e di messa in scena, stavolta non convincono a pieno. Segno e conferma che troppa sicurezza raramente giova. L'utilizzo di animali e strumenti disgustosi resterebbe un semplice corredo, parte di una sorta di omaggio, se non si accompagnasse a una scelta di inquadrature e a un montaggio spesso piuttosto standard (con parentesi di evitabilissima retorica). La direzione degli attori, poi, non aiuta. Si finisce, insomma, per essere suggestionati e intrigati da quanto mostrato, ma raramente emozionati o spaventati.

L'aggiunta di un 'passato oscuro' al protagonista (Eric Bana) e la caratterizzazione molto 'cool' del padre esorcista a tratti spiazzano e fanno sperare in una autoironia che avrebbe potuto fare a meno di certi commenti musicali. Alcune linee di dialogo (vedi disquisizione sul 'problema del bene' e i pompieri) e certe scene ad effetto (vedi visioni) particolarmente poco coerenti -  a livello visivo ed estetico - con il tessuto complessivo, son difficili da inserire in questo horror spirituale con ventature creepy, ottimo nelle intenzioni, ma che fa rimpiangere le due ottime prove precedenti del regista, citate inizialmente.