Il racconto dei racconti

Il racconto dei racconti

Trama: I re e le regine, i principi e le principesse, i boschi e i castelli di tre regni vicini e senza tempo; e poi orchi, animali straordinari, draghi, streghe, vecchie lavandaie e artisti di circo: sono i protagonisti di tre storie liberamente ispirate alle fiabe de "Il racconto dei racconti" di Giambattista Basile.La strada per la Croisette: Romano, il regista, sceneggiatore e produttore Matteo Garrone è attivo sin dalle prime esperienze nel documentario del 1998. Ma è con Estate romana (2000) e soprattutto L'imbalsamatore del 2002 (David di Donatello) che arriva a imporsi sul panorama nazionale. L'exploit del 2008 di Gomorra, tratto dal libro-inchiesta di Roberto Saviano, lo rende un nome rispettato a livello mondiale, grazie anche al Grand Prix vinto al Festival di Cannes (oltre ai Premi di miglior film, regia, sceneggiatura, fotografie, interpretazione maschile agli European Film Awards e una nomination al Golden Globe). Il successivo Reality bissa quel successo, aggiudicandosi nel 2012 lo stesso Grand Prix nella sua nuova partecipazione alla kermesse francese. Che quest'anno lo accoglie per la terza volta in un concorso che vanta ben tre titoli italiani a contendersi la Palma d'Oro.

VALUTAZIONE FILM.IT
TITOLO ORIGINALE
Il racconto dei racconti
GENERE
NAZIONE
Italia
REGIA
CAST
DISTRIBUZIONE
01 distribuzione
DURATA
125 min.
USCITA CINEMA
14/05/2015
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2015
di Alessia Laudati

Un fantasy d’autore, o all’italiana, dove Matteo Garrone, si misura con un genere che per molti versi, l’estrema codificazione di stili e temi e il monopolio delle grosse produzioni, poteva apparire come una sfida difficile anche agli occhi di un regista amato e apprezzato per pellicole del calibro di Gomorra e L’imbalsamatore.

Il racconto dei racconti È perÒ un lavoro nel quale il regista romano infonde carattere, peculiaritÀ e un tratto originale, che pur tracciandosi nella riconoscibilitÀ del genere, mantiene il proprio spirito autoriale e garroniano. É una sintesi, equilibrata e immaginifica, quella che in Il racconto dei racconti, viene operata tra il mondo del fantasy e la tradizione italiana, ma anche europea, sia essa letteraria, pittorica o generalmente visiva.

PerchÉ il regista, nel film liberamente tratto dalle fiabe di Gianbattista Basile, dopo aver accumulato una sensibile mole di riferimenti artistici- dai quadri di Goya, agli archetipi letterari tipici delle fiabe tradizionali, passando per il fiabesco chic di autori come Mario Bava e il figlio Lamberto - riesce a tradurre tale patrimonio creativo in un film snello dal punto di vista dialogico, ma pieno di affascinanti scatole cinesi visuali e narrative. C'È l'iperrealismo rarefatto dell'inquadratura e l'immobilismo delle pose e degli ambienti, ma nonostante il peso dell’arte, che ammalia con forza lo spettatore, esso non sembra produrre in lui il timore e la reverenza tipici del grande capolavoro d’autore.

PerchÉ qui È tutto È riportato a un genere tipicamente di evasione, che permette al film di muoversi con estrema agilitÀ tra riferimenti alti e sentimenti sanguigni; amore, morte, desiderio e depressione, invidia e infine compassione. E questa narrazione, ovvero la commistione tra umori popolari e celestiali, È la favola piÙ bella, che indubbiamente il regista regala al grande pubblico, su un paese, l’Italia, ma anche l’Europa, il cui patrimonio artistico È ancora oggi l’arteria principale dell’arte contemporanea mondiale.