Dom Hemingway

Dom Hemingway

Dom Hemingway è un delinquente di Londra specializzato in furti con scasso: dopo un colpo andato storto si fa 12 anni di prigione, ma non rivela l’identità dei suoi complici. Una volta uscito parte per la Costa Azzurra assieme all’ex socio Dickie, per incontrare Mr. Fontaine, il boss, e chiedere una ricompensa per il suo silenzio...

VALUTAZIONE FILM.IT
TITOLO ORIGINALE
Dom Hemingway
GENERE
NAZIONE
United Kingdom
REGIA
CAST
DISTRIBUZIONE
20th Century Fox
DURATA
93 min.
USCITA CINEMA
29/05/2014
ANNO DI DISTRIBUZIONE
2014
di Pierpaolo Festa

Il processo di imbruttimento cinematografico di Jude Law continua. Sembra essere passato un secolo dai tempi del ragazzo d'oro de Il talento di Mr. Ripley. È un momento in cui gli riesce di piÙ allontanarsi da personaggi sexy e raccontare anime che incassano i colpi della vita.

Eccolo sullo schermo con grossi baffi e basette folte, stempiatura crescente, corporatura robusta e pancetta con rigonfiamento alcolico. Non lo abbiamo mai visto cosÌ. Dom Hemingway È un gangster movie crepuscolare. La classica parabola del ex galeotto che ha tenuto la bocca chiusa finendo in cella per dodici anni e che adesso vuole la sua ricompensa. Allo stesso tempo intende riallacciare i rapporti con la figlia che ha abbandonato. DovrÀ fare una scelta. PiÙ interessante nella prima parte (quella della ricompensa) che nella seconda (la redenzione), il film si poggia totalmente sulle spalle di Jude Law, che qui ci offre un'interpretazione di stampo teatrale. Sono tanti (forse anche troppi) i monologhi urlati con la saliva fuori dalla bocca e pronunciati in maniera perfetta da un Law rabbioso e border-line.

L'attore fa un ottimo lavoro nel rendere simpatico al pubblico un personaggio difficile da amare. LÌ sta il fulcro del film a cui si aggiunge una confezione raffinata assemblata da un regista curioso di trovare alcuni nuovi spunti visivi e narrativi all'interno del genere (il Richard Shepard di The Matador). Vincente anche la scelta di inserire il grande Richard E. Grant come Virgilio di questa storia. Non mancano tocchi di humour in stile Guy Ritchie: violenza improvvisa e un loop di turpiloquio, ma anche qualche battuta azzeccata e memorabile.

Notevole e memorabile la prova di Law, pronto a trasformare il suo corpo e la sua immagine per un prodotto meno mainstream. La sua performance vale il prezzo del biglietto.