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Michele Soavi vuole un sequel di Dellamorte

La notizia arriva dal magazine Fangoria: a riportarla è il regista Luigi Cozzi, da tempo amico di Soavi. Non pare un caso che l'annuncio arrivi a poche settimane dall'uscita di "Dylan Dog"

Dellamorte Dellamore - Rupert Everett

25.01.2011 - Autore: Marco Triolo
In questi ultimi mesi l'horror italiano ha dato qualche segno di vita: da “Come una crisalide” di Luigi Pastore, a “In the Market” di Lorenzo Lombardi, passando per “Shadow” di Federico Zampaglione, sembra che improvvisamente una nuova stirpe di giovani registi abbia smesso di snobbare il genere. La speranza è che questa tendenza prosegua, portando dei film di vero valore.

In questo particolare frangente non stupisce che Michele Soavi abbia deciso di dare un sequel a quello che è forse l'ultimo horror di culto made in Italy, “Dellamorte Dellamore”. L'occasione è doppiamente ghiotta: il 18 marzo, Moviemax distribuirà nelle sale italiane “Dylan Dog”, prodotto in America ma ispirato al fumetto di Tiziano Sclavi. Che, guarda caso, è anche l'autore del romanzo da cui fu tratto il film di Soavi. Oltretutto, a interpretare il protagonista, il becchino malinconico Francesco Dellamorte, Soavi aveva chiamato Rupert Everett, attore su cui è modellato l'aspetto dell'indagatore dell'incubo, tanto per sottolineare ancora di più le affinità tra il fumetto e il romanzo di Sclavi.

Dellamorte e il suo assistente Gnaghi

La notizia di un sequel di “Dellamorte Dellamore” (o “Cemetery Man”, come lo chiamano oltreoceano) arriva dal magazine Fangoria, che riporta una dichiarazione dell'amico e collega di Soavi, il regista Luigi Cozzi: “Michele mi ha detto che ha iniziato a scrivere la sceneggiatura per un progetto horror molto speciale che ha in mente di girare tra la fine del 2011 e l'inizio del 2012: un sequel del suo capolavoro gotico 'Dellamorte Dellamore'. Lo produrrà da sé e ha intenzione di realizzare un film horror italiano potente e scioccante”.

Everett e Anna Falchi in una scena di Dellamorte Dellamore

Non è chiaro, a questo punto, se Rupert Everett riprenderà o meno il ruolo, ma ce lo auguriamo. Certo, sussistono forti dubbi sulla riuscita del progetto, ma se non altro sarebbe un piacere rivedere Everett nei panni di un quasi-Dylan Dog, molto più Dylan Dog del Dylan Dog americano, incarnato da Brandon Routh e privo di quel sottotesto di macabra ironia che invece l'originale di Soavi sfoggiava in dosi abbondanti, insieme alle apprezzabili nudità di Anna Falchi. Nel frattempo, il nostro consiglio è di recuperare “Dellamorte Dellamore”: se siete horror-fan o Dylan-fan, non ve ne pentirete.

Per saperne di più:
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