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Moonrise Kingdom - La nostra recensione

Primi amori e scoperta della sessualità. Wes Anderson in gran forma

Moonrise Kingdom, Bruce Willis, Frances McDormand, Edward Norton, Bill Murray

17.05.2012 - Autore: Pierpaolo Festa, nostro inviato al Festival di Cannes
Se questo non è il film più sincero di Wes Anderson

Con “Moonrise Kingdom” – film che ha aperto Cannes 65 - il regista rimane sempre fedele alla sua estetica e al modo in cui racconta le storie. Questa volta però il cuore pulsante del film batte in una coppia di giovanissimi protagonisti. Scegliendo di ambientare la storia nel 1965, il regista de “I Tenenbaum” racconta un’America che da lì a poco sarebbe stata profondamente cambiata dal conflitto in Vietnam e, in seguito, dal movimento per la pace. I due protagonisti sono i precursori di quell'epoca, pronti a tutto pur di correre da soli verso un destino diverso a quello al quale sono stati indirizzati dalle loro famiglie.   

Moonrise Kingdom Festival di Cannes recensione Wes Anderson
Moonrise Kingdom: FILM.IT incontra gli attori e il regista a Cannes

Con la sua solita delicatezza Anderson esplora temi duri come il crollo della famiglia, la solitudine e l’isolamento. La svolta con cui si distingue rispetto al suo cinema precedente è quello di mettere la macchina da presa ad altezza di ragazzino, esplorando i primi batticuore. Quei veri amori che non si dimenticano mai. La sorpresa è quella di avventurarsi anche nella scoperta della sessualità, con un paio di sequenze che valgono l’intero film.

A supportarlo c’è un cast di grandi attori, inclusi i due protagonisti esordienti (Jared Gilman e Kara Hayward). Li affianca un Edward Norton che rimette a lucido la sua simpatia. Con indosso l’uniforme da capo Scout, l’attore interpreta il suo ruolo più iconico dai tempi di “Fight Club”. Il regista fa anche un buon uso del resto degli attori, affidando loro ruoli familiari, e constestualizzandoli all’interno del suo cinema. È così che Frances McDormand è ancora una volta una mamma cinematografia un po’ fuori di testa come lo è già stata in “Almost Famous”. Bruce Willis, invecchiato e con la pancetta, è un malinconico sceriffo che si riserva comunque il suo momento “Die Hard” nel finale. Tilda Swinton è ancora una volta la villain di turno. E poi c’è Bill Murray, presenza felice nei film di Anderson, che continua sempre a beccare il punto giusto tra genio comico e malinconia.

Moonrise Kingdom Festival di Cannes recensione Wes Anderson
Moonrise Kingdom - Il trailer

"Moonrise Kingdom" potrebbe essere etichettato come il più spielberghiano dei film di Wes Anderson, per il modo in cui il regista sceglie di schierarsi con i suoi giovani protagonisti, sempre e comunque. La sua è la scelta di un'età di innocenza e sogni fantasiosi. Cosa che non esclude affatto la piena maturità della pellicola.

La pellicola sarà distribuita in Italia dalla Lucky Red.

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