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Julianne Moore, la regina del Festival

Julianne Moore arriva a Roma per presentare "The Kids Are All Right". A noi ha parlato del suo ruolo nel film e di cosa si aspetta dalla sua carriera ora che ha raggiunto i cinquant'anni

Festival di Roma - Julianne Moore

02.11.2010 - Autore: Marco Triolo
All'incirca a metà dell'incontro con la stampa, qualcuno azzarda: “Lei è una splendida cinquantenne”. Il volto di Julianne Moore si accende in un sorriso: “Sono quarantanove, a dir la verità”. Con una carriera alle spalle che esplose all'inizio degli anni Novanta e un film in uscita, l'ottimo “The Kids Are All Right” presentato al Festival, l'attrice giunge a Roma ed è subito l'evento della settimana. “Da quando ho iniziato, la gente non fa che chiedermi quando finirà la mia carriera, ma credo che il problema dell'età sia un po' troppo pompato dai media”. A vederla, non si può proprio dire che non abbia ragione.

Nel film di Lisa Cholodenko, la Moore interpreta Jules, madre di due figli impegnata in un matrimonio omosessuale con Nic (Annette Bening). Nella loro vita, ad un certo punto entra Paul (Mark Ruffalo), padre biologico di Joni e Laser (Mia Wasikowska e Josh Hutcherson), che inizia una relazione con Jules. “Non ho dovuto fare molta ricerca per il ruolo, perché ho una discreta esperienza nell'essere moglie e madre – spiega – e anche se Jules e Nic sono due donne non cambia molto, perché la bellezza del film sta nel fatto che presto dimentichi il loro sesso”. Non tanto di omosessualità si parla, dunque, quanto di una crisi d'identità: “Sua figlia sta per partire per il college, la sua vita sta cambiando e Jules si sente persa e poco apprezzata in quello che fa. Il tradimento la fa vergognare, ma lo fa perché è alla ricerca di qualcuno che le dia importanza, e credo che spesso queste cose succedano proprio per tali motivi”.

Julianne Moore non ha dubbi sul futuro: “In America ci sono sempre più matrimoni omosessuali, e studi hanno provato che i ragazzi cresciuti in queste famiglie sono tanto integrati nella società quanto quelli di famiglie etero”. Insomma, la causa la tocca molto profondamente, al punto che arriva persino a commentare le parole di Berlusconi, che stamattina ha dichiarato “Meglio guardare le ragazze che essere omosessuale”: “Lo trovo un discorso idiota, oggi sappiamo che non conta la nostra sessualità, siamo chi siamo. Ed è imbarazzante che si continui a perpetrare queste falsità”.

Il film è stato acquistato da Lucky Red, che lo distribuirà con il titolo “I ragazzi stanno bene”. Speriamo di riuscire presto a vederlo in sala, anche se il tema scottante potrebbe come al solito impedirne la circolazione. Sarebbe un peccato, perché è un lavoro che riesce a parlare di cose importanti con grande leggerezza.