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This Must Be the Place al Derby di Cannes

Intervista a Nicola Giuliano della Indigo Film, il produttore che ha lanciato Paolo Sorrentino e che adesso lo accompagna sulla Croisette dove sfiderà anche "Habemus Papam" di Moretti...

This Must Be the Place - Sean Penn

11.05.2011 - Autore: Pierpaolo Festa
Lo hanno già battezzato “il Derby di Cannes”, quello che da una parte vedrà “Habemus Papam” di Nanni Moretti e dall’altra “This Must Be the Place” di Paolo Sorrentino: “Io e Domenico Procacci abbiamo cominciato a utilizzare quel termine un paio d’anni fa – ci rivela Nicola Giuliano, produttore della Indigo Film – Da una parte c’eravamo noi con ‘Il divo’, dall’altra c’era lui che presentava ‘Gomorra’ con Fandango”.

Paolo Sorrentino sul set di This Must Be the Place

In uscita in Italia a ottobre, “This Must Be the Place” sarà presentato in Concorso al Festival di Cannes il prossimo 20 maggio: “Questa attesa non è altro che un momento di lavoro intenso e frenetico per restare nei tempi di consegna – continua Giuliano - Siamo concentratissimi nel completare il lavoro: questa è stata l’esperienza più difficile e complessa della mia carriera. È stato un po’ come fare un super master universitario, dove sia io che Paolo ci siamo confrontati con un mondo completamente diverso, diverse modalità di produzione e soprattutto un budget al di fuori della media del cinema italiano. È stato molto difficile, eravamo in tanti a lavorarci sopra, noi della Indigo, la Lucky Red, Medusa, ma anche i partner stranieri. Noi però eravamo il motore produttivo del progetto e la fase più difficile è stata proprio quella iniziale. In seguito abbiamo avuto difficoltà di carattere logistico, dal momento che abbiamo progettato il film in Italia per girarlo prima in Irlanda e poi negli Stati Uniti”.

Sono poche le notizie trapelate dal progetto – un dramma incentrato su un’ossessione, quella di una rockstar che torna a casa per mettersi sulle tracce del nazista che torturò suo padre - è stato rivelato sin dal primo giorno che Sean Penn voleva lavorare con Sorrentino: “È proprio così – ci conferma il produttore - si sono conosciuti a Cannes quando Sean era presidente di giuria: si è complimentato personalmente con Paolo per il suo lavoro. Successivamente Paolo ha scritto una storia, immaginando il ruolo di questa rockstar dark per Sean, gliela ha mandata e a lui è piaciuta”. E a proposito del genio di Sorrentino, il produttore continua: “Chiaramente il suo talento è riconosciuto anche internazionalmente, ma il fatto che abbiamo fatto questo film non significa che faremo sempre e solo film all'estero, interpretati da superstar. Paolo è il motore dei suoi film, è lui che li pensa e che li scrive, e non è affatto detto che adesso cominci a pensare esclusivamente a una prospettiva internazionale. Non è uno che pianifica la sua carriera a tavolino, ma seguirà la sua ispirazione”.

Nicola Giuliano

Riguardo alla sua esperienza oltreoceano, il produttore continua: “Non credo al metodo industriale di studiare cosa fanno gli americani, quello che so è che amo il cinema americano, così come quello internazionale e che non esiste scienza calcolatrice in questo settore. Ma ho visto come lavorano le troupe negli USA e vi assicuro che le nostre non sono assolutamente da meno. Gli attori sono bravissimi, da tutte le comparse al protagonista. Ho notato una qualità straordinaria, una qualità a 360 gradi che si apre verso possibilità enormi. Tuttavia non credo che studiando i film americani che escono proprio in questo periodo, uno possa stare avanti al pubblico italiano per soddisfarne bisogni”.

This Must Be the Place” arriverà nelle sale dal 14 ottobre, distribuito da Medusa

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