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Venezia: Clooney e Bullock, stelle tra le stelle

Alfonso Cuaron presenta alla Mostra il suo Gravity, interpretato dalla coppia di star

Gravity - Alfonso Cuaron, Sandra Bullock, George Clooney

28.08.2013 - Autore: Marco Triolo
C’è posto anche per la battuta geek nel corso dell’incontro stampa di Gravity, il nuovo film di Alfonso Cuaron che apre la 70ma edizione della Mostra del Cinema di Venezia con un forte “BANG” fatto di effetti speciali 3D, contornati dalle performance di due star come George Clooney e Sandra Bullock. Clooney, altrimenti detto “il cocco del festival”, di solito rilascia poche dichiarazioni utili e gigioneggia, anche come forma di difesa dalle domande più imbarazzanti, quelle che guardano al gossip ignorando il cinema. Ma, stavolta, le domane sono state più pertinenti e dunque anche le risposte. A parte quando una giornalista chiede “Cosa ne pensi del piano di attaccare la Siria?”. Clooney mette su la faccia da sberle e risponde: “Mi aspettavo questa domanda. Però credevo che mi avresti chiesto cosa ne penso di Ben Affleck come Batman!”. Ma poi prende seriamente la domanda sul suo satellite “privato”, che ha rivelato nei giorni scorsi di aver acquistato grazie ai soldi della campagna Nespresso. “Lo uso per tenere d’occhio le atrocità che si svolgono in Sudan. Di solito avvengono di notte, ma per noi non è un problema: facciamo semplicemente scattare gli infrarossi e andiamo avanti”.



Il resto della conferenza, incredibilmente, parla di Gravity. Il film di Cuaron ha diviso, ma indubbio è lo spettacolo visivo che impone togliendo il fiato. Una ricerca dell’accuratezza che non arriva a spogliare il film di ogni licenza poetica, ma si traduce in una tecnica innovativa. “Il nostro cervello è abituato a pensare da un punto di vista legato a gravità e peso e qui dovevamo sbarazzarci di quelle nozioni – afferma il regista – Gli animatori si basano su orizzonte e peso, quindi questo film è stato un processo d’apprendimento aiutato da consulenti scienziati e seminari”. Al di là delle nozioni tecniche, ciò che interessava davvero a Cuaron era parlare della crisi che tutti stiamo affrontando: “Volevamo parlare delle avversità, che sono rappresentate nel film dai detriti. Anche se l’esperienza raccontata è molto sui generis, volevamo comunque che il pubblico potesse connettersi emotivamente ai personaggi. Tutti affrontano avversità nella propria vita, e ci siamo chiesti quale fosse il contro-effetto di queste avversità”.

A Sandra Bullock le domande più “fisiche”: l’attrice ha parlato di come, alla soglia dei cinquant’anni, riesca ancora a tenersi così in forma. “Mi sono allenata molto, non volevo crollare davanti ad Alfonso. Il mio personaggio doveva essere più magro, meno femminile e meno materno. Volevo trasformare il mio corpo in una macchina”. La Bullock ha avuto anche l’onore di parlare direttamente con gli astronauti della stazione spaziale internazionale, per avere qualche dritta: “La ricezione telefonica verso lo spazio è fantastica! Ho avuto modo di chiedere loro le domande più bizzarre, su come il corpo reagisca nello spazio, per capire cose che qui sulla Terra non abbiamo modo di comprendere”.

“Nel corso della mia carriera ho sempre cercato sceneggiature di qualità, con ruoli che potessi interpretare. In questo c’erano solo due parti e Sandra aveva già ottenuto l’altra. E comunque non avevo intenzione di volteggiare in mutande”, conclude Clooney. “Se si è abbastanza fortunati da poter fare delle scelte, nella propria carriera, ci sono solo tre criteri da seguire: sceneggiatura, regista e attori. E penso che questi siano esattamente i tre elementi in gioco qui”.

In uscita il 3 ottobre, Gravity sarà distribuito nelle sale italiane da Warner Bros. Qui il trailer.

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