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Rolando Ravello: “Vi racconto le lacrime di Ambra sul mio set”

L'attore torna a fare il regista: “La mia opera seconda frutto di regali di cast & troupe”

07.04.2014 - Autore: Pierpaolo Festa
Nel discorso di Rolando Ravello ci sono proprio tutte le espressioni più gettonate di un attore che parla del suo mestiere: "la fortuna di lavorare con gente di talento", "onestà nell'approccio", "rischiare durante i ciak" e, la più ricorrente di tutte, "buttarsi di pancia". Un lessico che di solito viene sparato in automatico da un attore confuso, cosa che Ravello non è. Anzi, al momento non è più nemmeno un attore: ha preferito raccogliere la sua esperienza ventennale sui set ed evolversi passando dietro la macchina da presa con la benedizione del suo mentore Ettore Scola.

è successo la prima volta un anno fa con Tutti contro tutti, succede adesso con Ti ricordi di me? commedia fiabesca con risvolti agrodolci interessanti, interpretata da Ambra e Edoardo Leo, coppia innamorata e smemorata. Come Drew Barrymore in 50 volte il primo bacio anche qui Ambra tende a dimenticarsi di essere sposata al protagonista, di avere un figlio con lui e di essere felice. è in quel momento che il film inaspettatamente vira (almeno per un po') verso il drammatico. "Questa volta ero più libero dato che non recitavo - racconta Ravello in un'intervista one on one con Film.it - Allo stesso tempo sentivo una maggior consapevolezza di questo mestiere da parte mia. E soprattutto ho ricevuto tanti regali da troupe e attori".


Il bacio romantico al gianicolo tra Ambra ed Edoardo Leo in Ti ricordi di me?

Regali in che senso?
La troupe si è sforzata a costruire inquadrature complesse con i pochi mezzi che avevamo. Una scena su tutte è quella del bacio che Ambra e Dado (Edoardo Leo per gli amici, N.D.R.) si scambiano al Gianicolo: io me l'ero immaginata come il bacio più intenso che avessi mai visto. Sono stato aiutato parecchio dalla mia troupe che ha costruito un'impalcatura con dei tubi per riprendere la scena in maniera emozionante.

Lo scorso anno, in occasione di Tutti contro tutti, parlavi di Marco Giallini definendolo "Un attore con due palle così". Quanto questa definizione può essere rivolta ai due protagonisti di Ti ricordi di me?
Conosco Edoardo Leo da venticinque anni ormai, siamo cresciuti insieme. So bene che con lui si ha la possibilità di entrare in sintonia creativa, facendo un percorso insieme. Di Ambra sono rimasto molto colpito, mi ha stupito più volte: nella scena del gran finale si è fermata e ha cominciato a piangere perché stava inseguendo le emozioni del suo personaggio. Mi ha chiesto scusa credendo di aver rovinato la scena, e io: "Ti prego Ambra, cavalchiamo questa cosa insieme, portiamola fino in fondo e vediamo dove arriviamo". Abbiamo dovuto rigirare la scena seguendo lo stato d'animo di Ambra, sono felice che sia andata così.

Questo per quanto riguarda le emozioni. è anche vero che Ambra sta interpretando una dopo l'altra una serie di commedie, qual è la forza della sua verve comica?
Ti faccio un esempio: la scena della discoteca, in cui la vediamo scatenarsi in pista con Edoardo Leo, non era per niente facile, un attore in quel caso è pieno di insicurezze. Se ti dico: "liberati e fai la pazza" è una delle robe più difficili da fare, specialmente davanti a una troupe che ti circonda. Ambra mi ha stupito, mi ha mostrato un coraggio e una generosità pazzesca. La faccia a bocca aperta di Edoardo Leo che vedete nel film è la sua reazione genuina.

Il tuo film ha una dimensione fiabesca con i colori accentuati rispetto alla realtà. A cominciare proprio dal look e dai vestiti di scena di Ambra...
Ho chiesto ad Ambra un personaggio che mi raccontasse una scomodità, ma che cercasse allo stesso tempo di celarla. è vestita da Biancaneve moderna, ma negli occhi il disagio lo vedi. Lei lo mette in scena con coraggio e fa una cosa che non è facile, è come mostrarsi nuda. Ecco dunque la generosità di un'attrice.


Ravello, Leo e Ambra sul set

Eppure gli attori avevano già portato a teatro lo spettacolo da cui è stato tratto il film, prima ancora che tu fossi ingaggiato per dirigerlo. Quanto hanno dovuto abbandonare quello che conoscevano sui loro personaggi?
Abbiamo fatto un doppio percorso: destrutturare quelli che avevano costruito in teatro e ristrutturare quelli del film. All'inizio è complicato, perché da attore non molli le sicurezze. E invece no, si sono messi in gioco. Mi hanno scelto loro, sono stati i primi a dire si: "Per noi va benissimo avere Rolando dietro la macchina da presa".  

A proposito dei regali di un attore, secondo la tua esperienza  quanto un regista è disposto ad accettare regali?
Poco, forse per una sfiducia. E spesso i registi hanno anche ragione perché gli attori sono dei gran rompiscatole. A volte però dietro la lamentela di un attore si nasconde una verità: se è una persona di talento qualcosa ha percepito, intuendo che non tutto funzionerà nel tentativo di stringere un patto con lo spettatore. Questo è il segreto: se riesci a essere puro, lo spettatore non sorbisce più il film passivamente, ma lo costruisce con te.

Parliamo della scelta di non farti vedere davanti la macchina da presa:  ti è mancato non recitare a questo giro?
Non sai che gioia. Ho scoperto un mondo sconosciuto. Non farci l'attore dentro è una tale liberazione perché puoi dedicarti di più alla regia vera e propria e alla gestione della storia, del set e degli attori. Oggi sono un regista, fare l'attore mi piace, vorrei continuare a farlo a teatro. Non sono al momento interessato a recitare per il cinema.

Ti ricordi di me è una commedia meno "sociale" di Tutti contro tutti, più una rom-com favolistica: quale reazione ti auguri da parte del pubblico?
Abbiamo fatto tante proiezioni test con schede di votazione per capire se il film incontrava il gusto del pubblico. Più che i calcoli, mi interessa che il pubblico colga l'onestà della nostra operazione e che esca dalla sala con il sorriso sulle labbra: quella sensazione che ti porti fino a casa, una sensazione di benessere e sollievo che ti accompagna. Se riuscissi in questa cosa... Bingo!

Ti ricordi di me? è distribuito da 01 Distribution.

Per saperne di più

Guardate il trailer su Film.it
L'intervista a Rolando Ravello in occasione di Tutti contro tutti: "Da serial killer a pater familias"