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L'uomo d'acciaio: il Superman cristologico prodotto da Nolan

La parola al regista Zack Snyder che dichiara: “Nessuna coincidenza, era tutto nel fumetto!”

16.06.2013 - Autore: Pierpaolo Festa
Salvatore della Terra a trentatré anni. Un uomo cresciuto sotto il peso del suo dono straordinario. Figlio di un padre onorario che gli insegna come intraprendere il percorso della vita e di quello biologico che gli appare solo in spirito. Sembra di sfogliare le pagine della Bibbia, in realtà questo è il copione del nuovo film di Superman tradotto sul grande schermo nelle immagini create da Zack Snyder.

“La risposta è sì – afferma Snyder quando lo intervistiamo al Taormina Film Fest, dove si è tenuta la première italiana de L'uomo d'acciaio - Questo paragone con Cristo non è una coincidenza: Superman ha avuto riferimenti biblici sin dall'inizio della sua mitologia nei fumetti. Non me la sono inventata io: raccontiamo l'unico supereroe in grado di sostenere il peso di questo riferimento. Se ci provassero con gli altri personaggi dei fumetti sarebbe risibile”.

L'uomo d'acciaio, nuovo tentativo della Warner di rilanciare le avventure del supereroe DC Comics dopo il passo falso di Superman Returns di Singer, è prodotto da Christopher Nolan, l'uomo che – in materia di “esseri superiori” – ha creato la parola “grounded” e cioè “con i piedi per terra” nel senso di “totalmente legato alla realtà”. Una parola che ha creato un trend, e che Snyder evita di usare nonostante dichiari che questo sia “Il film più realistico che abbia mai fatto: un storia reale con un personaggio non reale. L'ironia è rappresentata dal fatto che si tratta di una pellicola realistica. Un non-stile che abbiamo trasformato in stile”.

Giochi di parole a parte, il regista parla con grande ammirazione del suo produttore Christopher Nolan: “Per lui esistono solo due tipi di film: quelli fatti da un regista e quelli commissionati da Hollywood. Chris non è interessato a questi ultimi, anzi direi che è proprio una specie di avvocato delle cause artistiche. Gli interessano i film dei registi ed era determinato ad aiutarmi a fare il mio film. Ha partecipato alla stesura della sceneggiatura, ma è venuto sul set una sola volta, dal momento che girava il suo ultimo Batman proprio mentre noi facevamo Superman”.

Sul grande schermo viene evocato anche l'11 settembre con il crollo in sequenza di mezza dozzina di grattacieli nel corso della battaglia finale. La polvere inghiotte Metropolis, la gente per strada viene schiacciata: “E' un riferimento vero e proprio – continua Snyder – Abbiamo utilizzato Superman un po' come gli antichi utilizzavano il mito. Cioè per dare risposta ad eventi avvolti dal mistero”.

Quando parla di Superman, il regista utilizza più volte il termine “alieno”, così tanto come mai è stato fatto prima: “Non credo siamo andati fuori dai canoni del personaggio. Abbiamo capito come raccontare la mitologia rappresentata dal conflitto tra le sue origini aliene e il mondo umano. E sottolineare il suo sforzo a essere accettato”.

Inevitabile pensare al sequel (appena approvato dalla Warner), dal momento che il film ha aperto negli USA portando a casa 56.1 milioni di dollari in due giorni di programmazione: “Forse è troppo presto parlare di sequel – conclude il regista - Abbiamo messo tutte le nostre idee in questo film. Prima di un sequel dobbiamo trovarne delle nuove. Sarà una sfida...”.

L'uomo d'acciaio, in uscita il 20 giugno, è distribuito dalla Warner Bros.
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