NOTIZIE

Jackman supereroe a tempo pieno: “Sono diventato la spalla di mio figlio con le ragazze”

X-Men: Giorni di un futuro passato arriva in Home Video. L'intervista alla superstar: “Wolverine è il ruolo della mia vita"

06.10.2014 - Autore: P.F.
Le origini di Wolverine al cinema sono legate in maniera assoluta, e non senza l'aiuto del destino, alle origini del successo di Hugh Jackman. Bryan Singer aveva infatti ingaggiato lo scozzese Dougray Scott nei panni del mutante Marvel. Quell'attore però fu costretto da Tom Cruise a partecipare a settimane di lavoro extra sul set di Mission: Impossible 2. E' così che Singer ha dovuto trovare un rimpiazzo in brevissimo tempo. In quel momento nasceva il primo eroe della nuova era cinematografica dei supereroi. Prima di Spider-Man, prima del Batman di Nolan, c'è stato Hugh Jackman. E c'è ancora oggi

Una scena da Giorni di un futuro passato: Wolverine beve per dimenticare... le pallottole con cui lo hanno appena crivellato
 
È lui quello che ha più tacche sulla cintura rispetto a qualsiasi altro attore dei superhero movie: esistono ben sette film tratti dalla serie X-Men e Hugh Jackman è apparso in tutti quanti, riservandosi perfino il doppio privilegio di avere due spinoff dedicati al suo personaggio (pellicole non troppo soddisfacenti quanto la serie originale). Lo ritroviamo in X-Men: Giorni di un futuro passato, senza dubbio uno dei tre blockbuster dell'anno che adesso arriva in Home Video, disponibile in DVD, Blu-Ray e Blu-Ray 3D con 20th Century Fox Home Entertainment. “E' un film epico – rivela Jackman – Per cominciare ha il budget più alto di tutti gli altri capitoli della serie. Unisce i supereroi con il tema del viaggio nel tempo, dunque anche la storia è epica: all'inizio i mutanti, protagonisti dell'intero franchise, sono praticamente estinti. Lo spettacolo è epico. E soprattutto il cast lo è. Come ci siamo riusciti? Due parole: Bryan Singer”. 
 
È stato dunque rassicurante ritrovare Singer al timone di regia? 
È lui il papà della saga. Ricordo ancora quando uscì il primo X-Men: all'epoca c'erano tante persone pronte a scuotere la testa e dire che avremmo fallito. Bryan sa come fare un film divertente e spettacolare, che allo stesso tempo abbia elementi umani in primo piano. Tutti i personaggi del film sono credibili: ci si può identificare con loro anche se hanno dei superpoteri. Quindi ecco spettacolo ed emozioni umane. E naturalmente una forte componente di humour. 
 
Quali sono per Hugh Jackman i momenti più belli di questa saga?
Ovviamente ce ne sono tanti. I primi dieci minuti del primo film sono forse i più importanti: è lì che si crea un processo di fiducia tra mutanti e spettatori, nel momento in cui capisci che i loro poteri vengono fuori da esperienze traumatiche. È una dicotomia che rispecchia la vita: la forza che viene fuori dalle avversità. Amo anche l'inizio di X2 con l'assalto di Nightcrawler alla Casa Bianca. E ovviamente ho un debole per The Wolverine e la sequenza del treno giapponese che va veloce come un proiettile. 

Il lupo e la "bestia" sul set di X-Men: Giorni di un futuro passato
 
Quanto può essere bello per tuo figlio Oscar avere un papà come Wolverine?
Oscar è nato all'epoca del primo X-Men. Oggi ha quattordici anni. Qualche tempo fa l'ho beccato mentre diceva a una ragazza: “Sai, mio padre è Wolverine!”. Dunque, in un certo senso, mi ritrovo a fare la spalla di mio figlio con le ragazze! Questo è l'unico vantaggio che ne trae, per il resto lui vuole solo che io faccia il papà. Non gli piace l'attenzione che ha grazie alla mia fama. Credo che per i ragazzi di quella età i genitori possano essere un po' imbarazzanti. Con me e la mia celebrità credo che possa essere totalmente imbarazzante. 
 
Incoraggeresti mai i tuoi figli se ti dicessero che vogliono diventare attori?
Senza dubbio. Mio padre mi ha fatto studiare in una scuola privata: molti di quei diplomati sono diventati politici, o uomini di successo in legge e nel mondo della finanza. Papà mi ha sempre incoraggiato a fare quello che volevo fare. Lui era un commercialista: amava il suo lavoro, lo ha sempre fatto e non si è mai assentato un giorno. Quando gli ho detto che pensavo di fare l'attore, lui ha risposto: “E' una bella cosa. Hai talento. Ho solo una preoccupazione: sei troppo permaloso!”.  
 
Aveva ragione? 
La cosa più importante per un attore è la sua immaginazione. E i sentimenti sono importanti, perché questo mestiere è incentrato sull'ascoltare e trasformarsi in altre persone. Se sei uno a cui non importa nulla delle altre persone, allora avrai vita dura. Il successo comunque non garantisce l'assenza di critiche. Io non guardo mai i commenti online dedicati ai miei film o alle mie performance. Penso sia un errore da principiante. Ecco dunque uno dei tipici difetti dell'essere permaloso. 

Mai fare arrabbiare Hugh Jackman, specialmente quando interpreta Wolverine
 
A parte l'essere permalosi, qualità che condividi con Wolverine, possiamo dire che questo è il ruolo più importante della tua carriera?
Certamente. È la base della mia carriera, il primo ruolo che ho interpretato in America e che mi ha fatto conoscere in tutto il mondo. D'un tratto gli Studios sono venuti a cercarmi, erano interessati a me più di quanto lo fossero i registi. Di solito accade il contrario: quando lavoravo in Australia c'erano tanti registi che volevano lavorare con me. E tutte le volte i produttori dicevano: “Non sappiamo chi sia questo tizio. Non lo vogliamo”. 
 
C'è voluto un po' però prima di essere considerato anche dai registi. Essere un'icona da Studios ma non avere la fiducia di filmmaker ti ha ferito? 
E' durata un po'. Se all'epoca avessi potuto guardare al futuro capendo che avrei in seguito fatto film come Prisoners o I miserabili o che avrei condotto gli Oscar, allora mi sarei detto che meglio di così non poteva andare. Nel corso degli anni mi sono sforzato ad allontanarmi spesso dal mondo dei cinefumetti. Oggi ho l'opportunità di fare cose che non ho ancora provato.
 
Come ad esempio interpretare il ruolo di un cattivo, una cosa rara nella tua carriera. Ti vedremo infatti nei panni di Barbanera nel nuovo film di Peter Pan...
È un personaggio divertente al servizio di un regista come Joe Wright: l'uomo che ha realizzato Espiazione e Anna Karenina. Ha uno stile visivo molto particolare, per questo credo che il progetto gli sia stato praticamente cucito addosso. Non vedo l'ora che lo vediate, non vedo l'ora di portarvi sull'Isola che non c'è. 

Jackman durante il tour del nuovo X-Men. Il cerotto sul volto è dovuto a una nuova operazione per curare un tumore al naso
 
Pan non è il solo progetto in lavorazione. Tra il 2013 e il 2014 hai girato almeno tre film l'anno. Hai tempo di dedicarti alla tua vita? 
E' una buona domanda. Sono stato da poco in vacanza. Quando non lavoro, però, cerco di dedicarmi totalmente alla mia famiglia. I miei figli possono contare su di me, dato che divento papà a tempo pieno: sto a casa tutte le sere, li accompagno e li prendo a scuola, vado alle loro partite di calcio. Faccio cose che purtroppo non posso garantire quando lavoro. 
 
Ti capita ancora di tornare in Australia dalla tua famiglia tra una pausa e l'altra sul set?
Non più. Sul set spendo tutte le energie. Tento comunque di lavorare soprattutto in estate, quando i miei ragazzi possono stare con me durante le loro vacanze estive. L'unico problema è che ormai sono arrivati a un'età in cui si chiedono: “Devo andare per forza sul set? Voglio stare con i miei amici!”. 


X-Men: Giorni di un futuro passato è disponibile in DVD, Blu-Ray e Blu-Ray 3D. I contenuti speciali dell'edizione Blu-Ray includono anche diversi dietro le quinte, scene eliminate con il commento del regista e un gag-reel con gli errori sul set