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Bérénice Bejo: "Per The Search ho imparato a essere una madre fredda"

L'attrice torna al cinema diretta dal marito, ma per preparare il suo personaggio ha dovuto dimenticarsi della famiglia

03.03.2015 - Autore: Mattia Pasquini
"Forse quelli costretti a resistere maggiormente sono i bambini. Si dimostrano più forti di noi e si adattano a ogni situazione. Siamo noi che dovremmo imparare da loro" dice Michel Hazanavicious prima di lasciarci con la moglie, la splendida Bérénice Bejo, protagonista di nuovo di un suo film, stavolta l'intenso The Search ambientato in Cecenia durante la guerra del 1999. Con lei parliamo del suo ruolo di Carole e del suo rapporto con il piccolo Hadji, piccolo profugo in fuga e in cerca della sua famiglia (o quel che ne resta), ma non solo...



FOTO: BERENICE BEJO, SEX SYMBOL FRANCO-ARGENTINA CHE HA STREGATO IL MONDO

Sullo schermo vediamo crearsi un legame molto stretto con il giovanissimo co-protagonista, è qualcosa in cui ti ha aiutato il tuo essere madre?
Sin dall'inizio avevamo pensato che Carole dovesse essere piu' distante di come sono io come madre. Per questo lei non parla mai in maniera carina al ragazzino, a differenza di come farei io. Ed e' stato interessante per me lavorarci, proprio per la differenza da come sono. Quando Carole incontra Hadji non lo considera un problema, perche' lei pensa di gestire qualcosa di piu' grande, di poter fare la differenza. E non capisce che il bambino possa aver bisogno di lei.

La lingua è stata un problema? Quasi paradossale dopo aver lavorato in un film muto come The Artist...
Non parlavamo lo stesso linguaggio nemmeno sul set; ma ho usato questo elemento per il mio personaggio, visto che nemmeno lei riesce a comunicare facilmente con il ragazzino. Ma per me come attrice e' stato splendido lavorare con lui, l'ho trovato molto professionale, per quanto viva sulle montagne e non si interessi di cinema, ma sempre di un bambino si trattava e alla fine ci siamo divertiti molto. Abbiamo trovato una connessione molto forte e mi e' dispiaciuto lasciarlo.Non ci capivamo nemmeno, come detto, e dovevo evitare di parlare troppo veloce, senza aspettare la risposta. E' stato Michel a incoraggiarmi a dargli il tempo per rispondere o capire.

È stata la difficoltà principale per te?
Lavorando sullo script non avevamo realizzato quanto potesse essere difficile. Di fatto, tutte le mie scene sono state recitate da sola, parlando da sola, e non solo al telefono. E' stato un modo di lavorare molto solitario. Anche frustrante. E un film strano da fare. Mi sono sentita davvero molto sola a volte, soprattutto lavorando con Abdul. Si annoiava, voleva andare a giocare piu' che provare le scene… Normale per la sua eta', ma ci ho messo qualche giorno per capire come dovevo viverla e regolarmi. Per fortuna Michel ha trovato dei sistemi per lavorare con lui e risolvere questo problemi. In fondo tutto il cinema e' fatto di trucchi, di stratagemmi, e a volte e' inutile combattere, devi accettarlo. E cercare solo di divertirti.



In fondo è così anche nella vita...
Si, devi adattarti. All'inizio ero tentata di costringerlo a darmi le risposte che volevo, a guardami, ma poi ho pensato che si trattava di un povero ragazzino di nove anni, stanco del tanto lavorare e mi sono detta 'rilassati! Fai questo lavoro da qualche anno e puoi riuscirci'… Con i miei figli son meno paziente!

Certo può essere frustrante, ma forse ti ha aiutato molto l'avere accanto Michel, che ci cha detto che vi siete sostenuti molto, come sempre.
Non ci sono solo i bei momenti di quando vinci un Oscar d'altronde, ed e' sempre importante essere insieme. Per non essere sopraffatti dall'esterno e riuscire a dare la giusta importanza alle cose, guardarle da una certa distanza. Bisogna condividere…

Il film parla di una ricerca, di molte ricerche in realtà; Michel sostiene di voler cercare di essere libero in quello che fa, per te è lo stesso o hai sfide diverse?
Credo sia lo stesso per un attore o una attrice, nel cercare buoni personaggi. Ora dopo nove mesi estenuanti voglio solo stare a casa con i nostri figli. Cercare buoni registi, con i quali connettersi per un progetto, non e' facile; come donna invece sono molto soddisfatta. Ma in generale tutto sta nel trovare il giusto equilibrio tra lavoro e vita privata. E non e' sempre facile, soprattutto quando devi girare all'estero e hai 2 figli.



In chiusura, non si parla più del tuo progetto di fare un film in Italia, Après la tempête... Ci sono novita'?
In Francia non e' facile realizzare un film e in questo caso non abbiamo trovato i soldi, purtroppo. Ma ben due miei possibili progetti sono saltati per motivi economici. Non lo gireremo ormai, temo, visto che le riprese erano previste per giugno in Italia, a Roma mi pare, o comunque nel centro del Paese. Per quanto ne so attualmente, il prossimo film dovrei girarlo a Budapest.

The Search, in uscita il 5 marzo, è distribuito da 01 Distribution. 

Per saperne di più

The Search - La nostra recensione