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Cannes: La malinconia di Von Trier non ci salverà

Ennesimo show del regista a Cannes che, in occasione della presentazione di "Melancholia", preferisce schivare le domande, rifugiandosi nel suo humour

Melancholia - Kirsten Dunst, Lars Von Trier, Charlotte Gainsbourg

18.05.2011 - Autore: Pierpaolo Festa, nostro inviato al Festival di Cannes
“Questo non è un film sulla fine del mondo” – inizia così Lars Von Trier, arrivato a Cannes insieme al suo cast e con la parola “Fuck” tatuata sulla mano. “Per me ‘Melancholia’ è un film su uno stato mentale. Io stesso ho passato diversi momenti di malinconia nella mia vita”.

“Sono partito dal titolo – rivela il regista – una parola che viene usata continuamente. Una qualità presente in tutte le arti che adoro. Tutto è nostalgico in questo film, ecco perché credo abbia una qualità in più rispetto agli altri che ho fatto”. Sullo schermo, il regista impiega pochi minuti a rivelare come concluderà questa storia due ore dopo: “Di solito si guarda un film per vedere come va a finire. Io ho obiettato: nei film di James Bond, ad esempio, sai già che alla fine 007 ce la farà, eppure vuoi sapere come si sviluppa la sua avventura.  Ho pensato di essere molto chiaro sin dall’inizio ma, quando conosci già il finale, una parte di te spera che magari non andrà così”.

Charlotte Gainsbourg e Kirsten Dunst durante il photocall

Restio ad aprirsi troppo sul suo modus operandi, Von Trier la butta sempre sullo humour e sulla sua solita autoironia, a volte un po’ troppo gratuita: due anni fa a Cannes – in occasione della presentazione di “Antichrist” – disse di essere il miglior regista vivente, adesso preferisce dire che “è stato un piacere fare questo film, ci siamo lasciati trasportare da un’atmosfera romantica. Ma quando ho iniziato a vedere le prime foto di scena, ho avuto qualche dubbio… forse poteva davvero essere una merda! Spero proprio di no! Ma c’è la possibilità che non valga la pena vederlo!”.

A interrompere il flusso gigione ci pensa Charlotte Gainsbourg che afferma che il regista danese viene spesso incompreso, dal momento che sia il suo personaggio in “Antichrist” che quello di Kirsten Dunst in “Melancholia” non sono altro che l’alterego cinematografico di Von Trier: “Questo set è stata un’esperienza molto diversa e più intima. E posso dire di conoscere Lars un po’ più a fondo adesso”. A quel punto il regista rincara la dose gigiona dicendo: “Il mio direttore della fotografia mi ha consigliato di non fare l’errore di altri colleghi della mia età, e cioè quello di scegliere attrici sempre più giovani e denudarle sempre di più. Non ci ho messo molto a smentirlo!”.

Lars Von Trier posa per i fotografi

“Sono un uomo che fa tesoro di sofferenza, crocifissione e senso di colpa – continua Von Trier - ma c’è anche un lato luminoso della vita, un qualcosa che i film potrebbero mostrare. Mostro questa luminosità in ‘Melancholia’ e continuerò a farlo anche nel mio prossimo film… che sarà un porno! Lo farò durare almeno quattro ore e lavorerò ancora con Kirsten Dunst e Charlotte… aspettate e vedrete”. 

Tornando a “Melancholia” Von Trier conclude: “Sì la vita non ha alcun senso, ma assistere alla fine del mondo non è poi così terribile: tutti prima o poi moriremo. Da questo punto di vista considero ‘Melancholia’ un film molto positivo, quasi una commedia… e credetemi, non vi piacerebbe vedere la mia versione della tragedia!”.

Melancholia” sarà distribuito in Italia da BIM: cliccate qui per vedere il trailer.

Von Trier, Sorrentino, Nanni Moretti, Pedro Almodovar e tanti altri. Sono tutti a Cannes e ci siamo anche noi a raccontarveli: Film.it vi invita nello Speciale Cannes 64