Le scene più riguardate della storia del cinema

Ci sono scene che amiamo rivedere perché ci fanno sentire bene, o perché concludono alla grande un film che amiamo. Ce ne sono altre, invece, che ci ossessionano in maniera quasi morbosa, scene che la comunità dei cinefili ha ripassato milioni di volte in cerca di un dettaglio, o per confermare o sfatare una leggenda. Scene passate al rallentatore, messe in pausa. Videocassette consumate, DVD danneggiati.

Scopriamo insieme, nella nostra gallery, dieci di queste scene, a partire da (lo avete indovinato)...

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Sharon Stone accavalla le gambe e il mondo sta a guardare. La scena dell'interrogatorio di Basic Instinct è una delle più iconiche degli anni '90, nel thriller sexy più iconico degli anni '90. Per anni, gli spettatori hanno messo in pausa questa scena, cercando il secondo esatto in cui la regia di Paul Verhoeven rivelava... tutto di Sharon. Ovviamente in loro soccorso è poi arrivata l'alta definizione, dopo decenni di VHS e DVD.

In Guerre stellari (o, se preferite, Star Wars: Episodio IV - Una nuova speranza), è presente uno dei più celebri errori della storia del cinema non tagliato al montaggio. La scena in questione vede una comparsa, vestita da Stormtrooper imperiale, sbattere la testa contro lo stipite di una porta automatica. George Lucas, celebre per aver rimesso mano ai suoi film in maniera capillare, decise di tenere questo particolare errore, aggiungendo addirittura un effetto sonoro per far sì che anche i più disattenti lo notassero. Perché, certo, QUESTO è un dettaglio da preservare, mica Han Solo che spara per primo...

Negli ultimi secondi di Voglia di vincere (l'originale Teen Wolf), quando la squadra di basket di Michael J. Fox vince il torneo e tutti esultano, sullo sfondo possiamo vedere brevemente una comparsa con i pantaloni chiaramente slacciati. C'è chi sostiene che si veda anche QUALCOSA fuoriuscire dai pantaloni. Il suo lupetto, diciamo così. Una comparsa non prevista sul set!

Fuori di testa, cult generazionale anni '80 che lanciò le carriere di Sean Penn e Nicolas Cage, è ricordato soprattutto per una scena ad alto tasso erotico interpretata da Phoebe Cates. La vediamo uscire da una piscina e avvicinarsi a Judge Reinhold (ma è un suo sogno), per poi slacciarsi il bikini. Uno dei momenti in assoluto più rivisti da parte del pubblico maschile cresciuto in quegli anni.

Per tantissimi anni, la figura apparentemente appesa a un albero in questa particolare sequenza de Il mago di Oz è stata "interpretata" come un Munchkin suicida, una sorta di macabro scherzo all'interno di un film per famiglie. Con l'arrivo dell'alta definizione, anche in questo caso, si è capito che in realtà era solo un uccello sullo sfondo.

In una carriera di stunt incredibili e fratture, lussazioni, ferite e tagli, la scena di Police Story in cui Jackie Chan si cala da una pertica lungo tutto un centro commerciale resta lo stunt più incredibile di tutti. L'attore lo fece per davvero e finì per folgorarsi e lussarsi il bacino. Tutto in nome del cinema!

Il finale de I soliti sospetti di Bryan Singer contiene uno dei colpi di scena più geniali della storia del cinema. Non è un caso che per almeno un decennio sia stato visto e rivisto ossessivamente.

Questa è una delle più celebri leggende del cinema americano. La sagoma che si vede alle spalle di Ted Danson in questa scena di Tre scapoli e un bebè è in realtà... rullo di tamburi... una sagoma di cartone dello stesso Danson, che qualche membro della troupe si dimenticò sul set! Per anni si pensò che quell'apparizione fosse lo spettro di un ragazzino morto nella casa in cui si stava filmando la scena. Ma la scena fu filmata su un set e il fantasma era in realtà una sagoma creata per una scena in cui Danson interpretava la pubblicità di una marca di cibo per cani, poi tagliata del tutto dal film.

Scansati, Sharon Stone! Se dobbiamo dare retta ai pazzi (ce ne sono svariati) che hanno visto e rivisto in moviola la scena in cui Eddie Valiant e Jessica Rabbit si schiantano con il taxi in Chi ha incastrato Roger Rabbit?, la sexy cartoon non porta le mutandine sotto il suo provocante vestito...

Altro finale leggendario, con annesso colpo di scena che svela il senso ultimo del capolavoro di Orson Welles. Negli ultimi secondi di Quarto potere, apprendiamo finalmente cosa sia Rosebud (o "Rosabella" in italiano): altro non è che la slitta con cui Charles Foster Kane giocava da bambino, ultimo ricordo di un'epoca innocente e di una felicità che ricchezza e potere non gli avrebbero mai restituito.