
Lacrime sul set: dieci attori che volevano abbandonare un film dopo una scena pesante

Dieci attori che hanno quasi abbandonato il set
Un imbrocianto Sir Ian McKellen nei panni di Gandalf sul set de Lo Hobbit. Perché quella faccia? Certamente per ragioni narrative, ma non finisce qui.
Vi raccontiamo oggi le storie di dieci attori che hanno quasi mollato i set dopo un periodo di crisi durante la produzione o perché colti da un esaurimento in vista di una determinata scena.
Alcuni sono stati troppo prepotenti per accettare la direzione del regista, altri invece non sono riusciti a mettere da parte la loro vita privata facendola sconfinare in quella professionale. Molti hanno saputo riprendersi e continuare, qualcuno però ha rotto rapporti di amicizia con il regista. E c'è anche chi ha considerato di abbandonare la recitazione dopo alcune esperienze da incubo.
Molti di queste esplosioni sono perfino finite su pellicola. Altre ve le raccotiamo oggi nelle dieci foto che seguono.
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Al Pacino stanco dell'odio di tutti sul set de Il padrino (1972)
Quello che però spesso viene omesso è che l'attore, sentita questa forte opposizione dei produttori nei suoi confronti, voleva andarsene prima di essere cacciato. E' rimasto.
Merito del regista Francis Ford Coppola che ha lottato per lui con le unghie e con i denti fino a quando Pacino convinse tutti in quella magnifica scena in cui uccide due uomini all'interno di un ristorante.

Sheen spacca tutto sul set di Apocalypse Now (1979)
Era il suo compleanno, la sua vita adava a rotoli, e le riprese del film furono un vero e proprio incubo. Uno stress così alto che gli causò un infarto sul set.
Un giorno, sopraffatto dalle emozioni negative, e provocato dietro la macchina da presa da Francis Ford Coppola, è scoppiato in lacrime e ha rotto tutto quello che aveva a portata di mano, incluso uno specchio. La scena è nel film.

Shelley Duvall vs. Stanley Kubrick - Shining (1980)
Alla voce "esaurimenti nervosi più celebri della storia del cinema", c'è quello di Shelley Duvall sul set di Shining. Per interpretare il ruolo di Wendy Torrance nel capolavoro horror, la Duvall fu molto provocata da Kubrick.
Si parla tanto dei numerosi ciak, delle urla del regista, delle sue sfuriate contro l'attrice (alcune delle quali possiamo vedere nel celebre dietro le quinte diretto dalla figlia di Kubrick), per questo non è sbagliato dire che la Duvall piangeva sul set un giorno sì e l'altro anche!
Nei dietro le quinte la vediamo perfino collassare in fase di riprese. Si dice che un giorno presentò a Kubrick tutti i capeli che le erano caduti da quando aveva iniziato a lavorare con lui.
Dopo Shining smise di recitare a tempo pieno.

Sean Young e il bacio violento - Blade Runner (1982)
Una violenza suggerita prima del ciak dal regista Ridley Scott. A quel punto la Young è scoppiata in lacrime, e Ford ha cercato di calmarla e buttarla sullo humour facendole vedere il suo sedere scoperto.
Ed Harris sfiora la morte in The Abyss (1989)
Più volte James Cameron ha spezzato i suoi attori sui duri set. Uno di questi è Ed Harris che durante le riprese di The Abyss è stato costretto a nuotare sott'acqua senza alcuna misura di sicurezza né ossigeno.
L'attore ha più volte raccontato di essere tornato in macchina a piangere in uno di quei giorni turbolenti sul set.

Brad Pitt tristissimo sul set di Intervista col vampiro (1994)

Jim Carrey e la tortura del make-up - Il Grinch (2000)
Per trasformarsi nel Grinch, Jim Carrey ha passato ore e ore al trucco per un quasi un centinaio di sessioni, la cui durata variava dalle due ore e mezza alle otto ore.
L'attore doveva stare immobile per la maggior parte del tempo. A un certo punto, prima che gli partisse il cervello, è stato aiutato dal produttore Brian Grazer che ha avuto l'idea di ingaggiare un Navy Seal esperto nella resistenza alla tortura.
I consigli di quell'uomo e le centinaia di sigarette fumate sul set hanno aiutato Carrey, così come il mantra che si ripeteva ogni giorno per non mollare: "Resisti, stai facendo questo film per i bambini, tieni duro perché lo fai per i bambini!".

Emma Watson prigioniera del franchise - Harry Potter e l'ordine della Fenice (2007)
Ha iniziato a pensarlo in occasione del quinto film, Harry Potter e l'ordine della Fenice, dato che il suo impegno nel franchise ha messo a rischio i suoi studi. "Sarei stata il nemico pubblico numero uno se avessi abbandonato - ha detto ai microfoni di MTV - Ma la verità è che ci ho pensato".

Russell Crowe contro Ridley Scott - Robin Hood (2010)
Secondo i rumor mai confermati Crowe avrebbe chiesto alla produzione un nuovo regista e diversi pesanti cambi in sceneggiatura.
Il clima teso tra i due e i continui rinvii del progetto avrebbero anche causato l'abbandono di Sienna Miller, rimpiazzata nel film da Cate Blanchett. E sebbene i rumour non siano mai stati confermati, Robin Hood ha comunque messo fine alla collaborazione tra Crowe e Scott. I due non hanno più lavorato insieme.

Ian McKellen, esaurimento nervoso istantaneo sul set de Lo Hobbit (2012)
Il lavoro di McKellen è stato girato a parte e poi integrato nelle riprese con la computer grafica. La cosa ha frustrato il grande attore: "tutto quello con cui potevo lavorare era una serie di foto, tredici cartonati degli attori attaccate a delle luci. Chiunque avrebbe parlato in quel momento si illuminava. Fare finta di essere con tredici persone mentre sei in realtà da solo, sposta al limite ogni tua abilità".