
I 40 anni di Amici miei al cinema: curiosità e zingarate dalla commedia cult
Amici miei: aneddoti e curiosità dal capolavoro di Monicelli
Amici miei sta per tornare al cinema, giusto in tempo per il quarantennale di una delle commedie italiane più amate. Cinque amici, la voglia di compiere imprese goliardiche per sopperire a una vita grigia: ecco, in poche parole, il capolavoro di Mario Monicelli, che torna a splendere in una nuova veste restaurata in sala il 16 e 17 novembre da Filmauro. Scopriamone insieme aneddoti, curiosità e segreti...
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"Un film di Pietro Germi"
Il progetto di Amici miei era di Pietro Germi, ma il regista non riuscì a completarlo prima della malattia che lo portò alla morte nel 1974. Per questo, nei titoli di testa si legge: "Un film di Pietro Germi, regia di Mario Monicelli". Secondo Gastone Moschin, anche il titolo è un omaggio a Germi, che, poco prima di morire, salutò il mondo del cinema dicendo: "Amici miei, ci vedremo, io me ne vado".
Le vere "zingarate"
Nell'ideare le famose "zingarate", ovvero le burle (a volte pesantissime) del gruppo di amici protagonisti del film, gli autori (Leonardo Benvenuti, Piero De Bernardi, Tullio Pinelli e Pietro Germi) si ispirarono a fatti realmente accaduti negli anni '30 in provincia di Livorno, a Castiglioncello, dove uno stimato immunologo fiorentino, Mazzingo Donati, e i suoi amici Ernesto Nelli, architetto, Giorgio Menicanti, nobile, Silvano Nelli, giornalista, e Cesarino Ricci, collaboratore di Nelli, realizzarono una serie di scherzi famigerati.

Adolfo Celi nei panni del professor Sassaroli
Adolfo Celi interpreta il professor Sassaroli, alter ego di Mazzingo Donati. Donati fu poi responsabile del primo trapianto di midollo osseo al mondo.
Il "vero" conte Mascetti
Il conte Lello Mascetti, interpretato da Ugo Tognazzi, fu ispirato alla figura di Giorgio Menicanti, uno degli amici di Donati. Menicanti era un nobile decaduto che aveva sperperato il suo patrimonio facendo più volte il giro del mondo insieme a degli amici mantenuti. Pare fosse rientrato a Firenze senza più un soldo, ma con un orso al guinzaglio.
Prima di Ugo Tognazzi nel ruolo di Mascetti
Nell'idea originaria, Marcello Mastroianni avrebbe dovuto interpretare Mascetti, Tognazzi il giornalista Giorgio Perozzi. Mastroianni però rifiutò, perché non amava il confronto con altri attori nei film corali, e Monicelli offrì il ruolo a Raimondo Vianello, che rifiutò a sua volta. Alla fine si decise che Tognazzi avrebbe interpretato Mascetti e fu scelto Philippe Noiret per il ruolo di Perozzi.
La supercazzola
Il termine "supercazzola", inteso come una frase inutilmente complicata, o un giro di parole senza alcun senso che confonde l'interlocutore, fu coniato proprio in questo film. A detta del paroliere Alberto Salerno e del giornalista Mario Luzzato Fegiz, a inventare questo scherzo sarebbe stato il cantante Corrado Lojacono.
La fine della commedia all'italiana
Insieme a Fantozzi, Amici miei è un nuovo tipo di commedia all'italiana in cui trionfano la malinconia e un certo senso di disincanto per la fine del boom economico e l'inizio delle tensioni sociali degli anni '70, unito a una critica sociale corrosiva.
L'ultima zingarata
Il finale tragicomico, in cui il Perozzi (Noiret) muore d'infarto e viene celebrato dagli amici in un funerale in cui ci scappa una liberatoria risata, ha ispirato il cortometraggio L'ultima zingarata di Federico Micali e Yuri Parrettini, prodotto da Moschin.