
Emozioni troppo forti: 10 film che hanno fatto scappare gli spettatori

Da The Walk a L'esorcista: i film che hanno fatto scappare gli spettatori dalla sala
Vedere Joseph Gordon-Levitt camminare su un filo teso tra le Torri Gemelle in The Walk di Robert Zemeckis per molti è stata solo una prova ulteriore della perfezione che hanno raggiunto gli effetti digitali. Per altri, è stata invece una prova di forza: chi soffre di vertigini ha davvero faticato a vedere il film, che ricostruisce la vera impresa di Philippe Petit. Alcuni, addirittura, hanno dovuto lasciare la sala. Ma The Walk non è l'unico film ad aver scatenato una simile reazione nel pubblico: scopriamo altri nove casi altrettanto noti.
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Freaks (1932)
Il pubblico del 1932 non era pronto per Freaks, horror/thriller di Tod Browning ambientato in un circo itinerante di fenomeni da baraccone, rigorosamente veri e dunque spaventosi alla vista. Talmente tanto che il messaggio - l'abito non fa il monaco - faticò a passare e molti spettatori lasciarono la sala inorriditi. Il film fu bandito in Gran Bretagna e una donna minacciò di fare causa a MGM perché, a suo dire, aveva perso il bambino a causa del film.

L'esorcista (1973)
Fu un successo senza precedenti per il genere horror, con file che facevano il giro degli isolati al suo esordio in USA. Eppure, L'esorcista di William Friedkin causò anche reazioni opposte: quelle degli spettatori che fuggirono dalle proiezioni perché troppo terrorizzati dalle immagini iper-realistiche di possessione demoniaca.

Le iene (1992)
Quentin Tarantino non si è mai nascosto dall'affrontare la violenza di petto nei suoi film. Ma la palma alla scena più disturbante del suo cinema va senz'altro alla tortura del poliziotto in Le iene. Quando Michael Madsen gli taglia via l'orecchio con un rasoio, molti spettatori non ce l'hanno fatta - tra cui il papà di Freddy Krueger, Wes Craven! Un vero complimento per l'allora esordiente Tarantino.

The Blair Witch Project (1999)
Nel 1999, The Blair Witch Project lanciò la moda degli horror found footage. All'epoca, non molti erano abituati alle camere a mano che oggi imperversano nei multiplex, e infatti diversi spettatori dovettero lasciare la sala per correre in bagno, in preda alla nausea!

Irréversible (2002)
Irreversible di Gaspar Noé racconta, come Memento, una storia dalla fine all'inizio, condendola però con attimi di gore, un e insistito lungo stupro (vittima, Monica Bellucci), e soprattutto l'uso di rumori di fondo a bassa frequenza che, negli esseri umani, provocano uno stato di ansia irrazionale. Il trucco funzionò anche troppo.

Cloverfield (2008)
Ancora una volta sono i movimenti di macchina "da mal di mare" la causa della fuga di diversi spettatori dalle proiezioni di Cloverfield.

127 ore (2010)
127 ore di Danny Boyle ricostruisce con dovizia di particolari il caso di Aron Ralston (James Franco), speleologo che rimase intrappolato in un canyon nello Utah, e costretto a tagliarsi il braccio con una lama spuntata per liberarsi. La scena in questione è davvero difficile da guardare, e infatti ha causato la fuga di molti spettatori.

The Tree of Life (2011)
Sarà stato forse a causa dello stile sospeso e onirico di Terrence Malick, ma molta gente lasciò la sala durante le proiezioni americane di The Tree of Life. Alcuni cinema dovettero appendere cartelli per ricordare che, una volta scelto il film e pagato il biglietto, rimborsare era impossibile.
Swiss Army Man (2016)
Curioso il motivo che ha spinto molti giornalisti a lasciare l'anteprima di Swiss Army Man, commedia surreale con Paul Dano e Daniel Radcliffe, al Sundance scorso: troppe scoregge. Esatto: Radcliffe interpreta un cadavere chiacchierone e flatulente, e gli effetti sonori hanno infastidito alcuni spettatori, che hanno preferito lasciare la sala. Qui il trailer.