
Dieci sequel annunciati ma cancellati all'ultimo minuto

I sequel cancellati all'ultimo minuto - John Carter (2012)
E' molto difficile prevedere un flop. A volte, gli studios di Hollywood investono capitali in film considerati successi sicuri, al punto da annunciare già il sequel all'interno del primo capitolo. Ma non sempre quella sicurezza si traduce in fatti: ecco dieci casi in cui l'insuccesso di un film ha causato la cancellazione di un sequel già programmato.
A cominciare da uno dei casi recenti più eclatanti: nel 2012, la Disney fece uscire John Carter, ambizioso adattamento della saga di romanzi fantasy di John Carter di Marte scritti da Edgar Rice Burroughs, papà di Tarzan. Diretto da Andrew Stanton (Wall-E, Alla ricerca di Nemo), John Carter dovrebbe essere costato tra i 250 e i 300 milioni di dollari e ne incassò 284 nel mondo (73 in patria). Un flop durissimo, che spense sul nascere qualsivoglia piano di un franchise tratto dai suoi seguiti letterari, apertamente annunciati dal finale aperto di questo primo, e unico, capitolo.
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Freddy vs. Jason (2003)
Il finale di Freddy vs. Jason rende esplicito che, nonostante sia stato battuto, Freddy Krueger non è decisamente sconfitto e intende vendicarsi nel sequel. Che però non sarebbe mai arrivato, vuoi perché nel frattempo i diritti del serial killer di Venerdì 13 sono tornati alla Paramount, mentre Freddy è della New Line, vuoi perché nel frattempo i due mostri sono diventati protagonisti di discutibili reboot. Nel caso di Nightmare, Freddy non è nemmeno stato interpretato da Robert Englund nel remake. E il progetto di realizzare un adattamento del fumetto Freddy vs. Jason vs. Ash è sfumato all'istante, quando Bruce Campbell (star della saga di Evil Dead) lo ha proposto alla New Line in un meeting durato cinque secondi.

Slither (2006)
Il futuro regista di Guardiani della Galassia, James Gunn, aveva esordito nel 2006 con questa horror comedy diventata film culto. Ma, all'uscita nelle sale, Slither fu un fiasco, incassando la metà del suo budget di 15 milioni di dollari. Il sequel era già previsto, e c'è persino una scena post-titoli di coda ad annunciarlo. Ma Gunn non arrivò mai a farlo.

Lanterna Verde (2011)
Lanterna Verde fu il primo tentativo della DC di lanciare un universo cinematografico in stile Marvel. Ma il film con Ryan Reynolds fu fatto a pezzi dalla critica e snobbato dal pubblico, e incassò 219 milioni di dollari a partire da un budget di 200. I piani per il sequel furono perciò cancellati, ma la scena dopo i titoli di coda in cui il Sinestro di Mark Strong si trasforma nel villain dei fumetti, annunciando la sua candidatura come cattivo del numero 2, resta.

Fantastic 4 - I fantastici quattro (2015)
Della disastrosa lavorazione del reboot dei Fantastici Quattro sappiamo tutto. Fu un flop devastante e portò a casa 167 milioni di dollari coprendo a malapena il budget di 120. Nel finale, il quartetto assume il nome ufficiale e ottiene persino una base dal governo. Ma ovviamente l'insuccesso spinse la Fox a cancellare il sequel, previsto e annunciato per il 2017. Inizialmente, lo studio sostenne che il seguito si sarebbe fatto nonostante tutto, ma poi lo cancellò in silenzio dal calendario uscite.

Grosso guaio a Chinatown (1986)
Il cult di John Carpenter Grosso guaio a Chinatown si conclude con un finale molto aperto, che prelude ad un sequel: Jack Burton (Kurt Russell) sta viaggiando sul suo camion quando, dal rimorchio, spunta il braccio del mostro peloso che aveva affrontato nella dimora di Lo Pan. Un rilancio a un seguito che non si sarebbe mai fatto, perché il film di Carpenter fu un flop al botteghino.

Il mio nome è Remo Williams (1985)
Il mio nome è Remo Williams è un vero e proprio cult per i ragazzi cresciuti negli anni '80, ma fu purtroppo un esperimento fallito di franchise. Doveva essere il primo capitolo di una saga tratta dai romanzi di Warren Murphy e Richard Sapir, e Orion Pictures aveva tutte le intenzioni di farne il proprio James Bond, tanto da chiamare alla regia un veterano della saga come Guy Hamilton (e alla sceneggiatura l'altrettanto bondiano Christopher Wood). Le cose però non andarono come previsto e il sequel non venne mai fatto, nonostante il titolo originale Remo Williams: The Adventure Begins ("L'avventura inizia").

Warcraft: L'inizio (2016)
Ecco un altro caso di sequel annunciato già nel titolo: Warcraft: L'inizio (The Beginning, in originale) doveva essere il primo film di una saga fantasy ultra-spettacolare tratta dai famosi videogame. Ma il film di Duncan Jones non andò bene come sperato e la cosa si è conclusa lì. Almeno crediamo.

Flash Gordon (1980)
Ricordato oggi come un cult ultra-kitsch con le sempreverdi musiche dei Queen, il film di Flash Gordon prodotto da Dino De Laurentiis doveva essere il primo di una saga. Nel finale, infatti, l'anello di Ming viene sfilato dal dito del defunto despota alieno da una mano misteriosa, nel più classico dei cliffhanger. Ma il progetto crollò quando il protagonista Sam J. Jones si rifiutò di prendervi parte, perché non aveva digerito il fatto di essere stato tagliato fuori dalle riprese aggiuntive. Lo rivela il regista Mike Hodges: un attore dalla voce simile a quella di Jones fu chiamato a registrare una battuta da inserire su una scena girata dalla controfigura dell'attore. Oggi uno studio non ci penserebbe due volte prima di scritturare un altro attore nel sequel, o addirittura realizzare un semi-reboot lampo. Ma nel 1980 queste cose erano ancora lontane. Altri tempi.

I dominatori dell'universo (1987)
Sembra impossibile, vista la difficoltà con cui Hollywood sta tentando di portare al cinema He-Man oggi, ma I dominatori dell'universo sono già apparsi in un film nel 1987. Dolph Lundgren interpretava He-Man, Frank Langella Skeletor (il suo ruolo preferito di sempre, ha rivelato). Un sequel era previsto: nel finale, Skeletor emerge dalla pozza dove è stato lanciato da He-Man, pronto a tornare. Ma la Cannon, compagnia che produsse il film, fallì durante la lavorazione del primo capitolo, e non se ne fece più nulla.