
Dieci film che ancora sono oggi incomprensibili

Arrival (2016) e i film dalle trame incomprensibili
ATTENZIONE: SPOILER SUI DIECI FILM IN QUESTIONE!
Non sempre un film scopre tutte le sue carte, o per lo meno non lo fa nella maniera più ovvia o banale. Ma a volte, semplicemente, ci sono film scritti male, o con troppa presunzione. Il risultato è sempre lo stesso: le luci si accendono in sala, e usciamo dal cinema con un'espressione perplessa sul volto. Ecco dieci film che hanno causato proprio questo genere di confusione alla maggior parte dei loro spettatori...
A cominciare da Arrival, il bel film di fantascienza di Denis Villeneuve in cui Amy Adams interpreta una linguista incaricata di comunicare con dei visitatori alieni. Nel corso del film, assistiamo a una serie di flashback che ci mostrano come la figlia della donna sia morta da piccola per una malattia che non viene rivelata. Ma nel finale si scopre che, in realtà, questi erano flashforward, e che imparare la lingua degli alieni ha permesso alla Adams di lasciarsi alle spalle la concezione lineare del tempo, potendo dare un'occhiata breve al futuro. Un colpo di scena che non tutti hanno capito durante la visione. Per fortuna che Arrival è un ottimo film e una seconda visione non è un'impresa insostenibile...
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Solo Dio perdona (2013)
Ryan Gosling si aggira per Bangkok per ragioni quasi del tutto incomprensibili in Solo Dio perdona di Nicolas Winding Refn, versione molto meno interessante di Drive. E decisamente meno fruibile: già Drive era un film che richiedeva la massima attenzione e pazienza, per via del suo sviluppo lento. Ma Solo Dio perdona porta tutto alle estreme conseguenze, non spiega praticamente nulla del suo svolgimento, infila una serie di sequenze oniriche come una ambientata in un karaoke, e alla fine lascia basiti per la sua impenetrabilità.

Inland Empire - L'impero della mente (2006)
Altro che Twin Peaks! L'ultimo lavoro cinematografico di David Lynch è la summa di tutto il suo cinema più ermetico e surreale, tra sit-com con protagonisti conigli e suggestioni horror mai totalmente sviluppate. Tre ore di deliri tanto inquietanti quanto inesplicabili.

Primer (2004)
In tema viaggi nel tempo, è impossibile realizzare un film più scientificamente coerente e complesso di quello di Shane Carruth, che ha scritto, diretto, montato, musicato e interpretato il suo film d'esordio su due amici che, dopo aver ideato una macchina del tempo, perdono il controllo delle conseguenze dei loro esperimenti. Carruth, un ingegnere informatico, sfoggia terminologie complesse all'interno di dialoghi il cui senso spesso sfugge allo spettatore medio. Ma anche questo è parte del fascino di Primer, che va rivisto innumerevoli volte anche solo per scalfirne la superficie.

Batman v Superman: Dawn of Justice (2016)
Ecco un film incomprensibile non per la sua complessità, ma per una scrittura raffazzonatissima. Batman v Superman costruisce tutte le premesse sull'intenzione di Bruce Wayne di uccidere il kryptoniano, in quanto sicuro che un giorno perderà il controllo e causerà una catastrofe. Ma allora perché gli basta sapere che anche sua madre si chiamava Martha per non solo cambiare idea in un secondo, ma diventare addirittura suo alleato? Il manuale della psicologia dei personaggi deve essere andato perso nelle fasi preliminari di scrittura...

The Butterfly Effect (2004)
Vedere Ashton Kutcher che tenta di fare l'attore serio causa già un bel prurito alla testa, ma a parte questo The Butterfly Effect sarebbe anche un film divertente... se non fosse totalmente sconclusionato. La premessa è che, tornando indietro nel tempo anche per cambiare un minuscolo dettaglio, il protagonista Evan causa ogni volta delle ripercussioni enormi sulla linea temporale. Ma questa trovata viene dimenticata dagli sceneggiatori quando fa loro comodo: in una scena ambientata in carcere, ad esempio, Evan torna indietro nel tempo per infliggersi delle stigmate e spaventare i detenuti... ma perché nel frattempo quelle stigmate non sono diventate cicatrici?

The Prestige (2006)
Christopher Nolan è noto per i colpi di scena con cui ribalta spesso la percezione degli spettatori nel corso dei suoi film. Ma nel finale di The Prestige raggiunge un livello ulteriore. Per molti anni, gli spettatori hanno dibattuto sul senso dell'ultimo trucco di Angier (Hugh Jackman), che sfrutta un'invenzione di Tesla per battere il suo storico rivale Borden (Christian Bale). Ebbene sì: Angier si clona ogni singola volta che esegue il suo trucco, di fatto suicidandosi e lasciando in vita il clone. Ma per qualche ragione il colpo di scena diventa chiaro solo dopo ripetute visioni.
Cloud Atlas (2012)
Prima di Sense8, le Wachowski avevano già affrontato il tema della profonda connessione tra gli esseri umani in Cloud Atlas, co-diretto con Tom Tykwer. Il romanzo originale di David Mitchell è molto complesso, e non stupisce che il film non sia sempre del tutto comprensibile. D'altro canto, con così tante storie legate tra loro anche se lontane nel tempo e nello spazio, era impossibile fare molto di meglio. Soprattutto visto che i registi hanno scelto di raccontarle usando spesso gli stessi attori in ruoli diversi, aggiungendo confusione alla confusione.

Under the Skin (2013)
Scarlett Johansson è solitamente sinonimo di grosse produzioni hollywoodiane, ma in questo caso è protagonista di uno dei film indipendenti più ermetici degli ultimi anni. Under the Skin di Jonathan Glazer la vede nei panni di una aliena in forma umana, che rapisce le persone e ne distrugge i corpi per scopi mai spiegati. Ma poi si incuriosisce e decide di esplorare il pianeta, fino a un finale tanto brutale quanto improvviso.

Prometheus (2012)
Quando Ridley Scott si mise al lavoro sul prequel di Alien, nessuno si sarebbe aspettato che il film avrebbe trattato temi altissimi, come l'origine della vita sulla Terra, in maniera così confusionaria. E' davvero impossibile stare dietro a tutti gli sviluppi di Prometheus, perché non c'è molta coerenza in essi. Il motivo? Il fluido mutageno nero che diventa presto la scusa per qualsiasi svolta di sceneggiatura, senza un senso apparente se non "è alieno, può fare tutto". Per non parlare poi delle varie scelte incomprensibili dei personaggi, come lo scienziato che accarezza il cobra alieno o Charlize Theron che non sa correre di lato.