Clip: Valerio Mastandrea tagliatore di teste in crisi in La felicità è un sistema complesso

Valerio Mastandrea e Giuseppe Battiston hanno già lavorato insieme in Non pensarci (e nella serie da esso tratta), in cui interpretavano due fratelli che si riuniscono dopo molto tempo. Ora tornano l'uno accanto all'altro per lo stesso regista, Gianni Zanasi, nel suo nuovo film, La felicità è un sistema complesso, di cui vi presentiamo la clip esclusiva di una scena tagliata.

 

La storia è quella di Enrico Giusti (Mastandrea), un uomo che si è inventato un lavoro strano ma utilissimo: avvicinare dei dirigenti totalmente incompetenti e irresponsabili, che rischiano ogni volta di mandare in rovina le imprese che gestiscono, per convincerli ad andarsene, evitando così il fallimento delle aziende e la conseguente perdita di migliaia di posti di lavoro. Tutto cambia, però, quando una mattina l'auto di una coppia di imprenditori cade in un lago, lasciando orfani Filippo e Camilla, due fratelli di 18 e 13 anni. Enrico viene incaricato di impedire che due adolescenti possano diventare i dirigenti di un gruppo industriale d’importanza nazionale. Dovrebbe essere il caso più facile, il coronamento di una carriera, ma tutto si complica e l’arrivo inatteso della fidanzata straniera di suo fratello rende le cose ancora più difficili.

 

La felicità è un sistema complesso riflette su due fasi della vita: quella dei due giovanissimi fratelli, “improvvisamente soli e indifesi ma anche investiti di un potere enorme e sproporzionato”, come scrive il regista, e costretti dunque a perdere in qualche modo la loro innocenza. E quella di Enrico, che si trova “in un zona della vita in cui le domande da sole non bastano, occorrono anche delle risposte. È un’età dura, quella in cui, se vuoi, puoi davvero cercare di cambiare qualcosa, anche se questo significherebbe sporcarsi le mani”. Una storia di “destini che si avvicinavano, spinti da una forza ineluttabile. Per Enrico quella di confrontarsi con una cosa per lui molto importante, per capire ora, da adulto, come e quando l’avesse perduta: l’innocenza”.