Dicevamo di “Colpo di fulmine – Il mago della truffa”, racconto vero, anche se un po’ romanzato, dell’incredibile amore che unì un truffatore al suo compagno di cella e alle tante evasioni, tentate e riuscite che il primo compì per potersi ricongiungere al secondo quando le differenti pene li divisero. Si tratta di un film indipendente che ha avuto tanti problemi di distribuzione, ma che ha divertito, commosso (almeno in parte) e fatto riflettere i tanti spettatori che lo hanno già visionato sia al Sundance che a Cannes, dove il film è passato l’anno scorso. “Ci mostra i mille volti e le mille identità di un solo uomo che, apparente paradosso, si sdoppia (e triplica o più, all’occorrenza) per affermare l’essenza di ciò che è” scrive Ilaria Mainardi nella nostra recensione. Senza dubbio, si tratta dell’ennesima prova maiuscola di un Jim Carrey per cui si aspetta ancora la definitiva consacrazione, in termini di premi.
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La nostra recensione
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Tratto dall’irresistibile serie di libri di René Goscinny (il papà di “Asterix & Oberlix”, nonché di “Lucky Luke”), “Il piccolo Nicolas e i suoi genitori” è uno di quei film che rimangono nel cuore anche a mesi di distanza dalla sua visione. Al Festival di Roma, dove lo abbiamo visto, abbiamo stentato a trattenere le lacrime per il troppo ridere, al contempo commossi dai romantici piani messi in atto dall’eponimo ragazzino protagonista per attirare l’attenzione dei suoi genitori. Se non avete mai letto un libro su Nicolas, uno dei personaggi più conosciuti nella letteratura transalpina, è il momento giusto. Oltreché essere una buona lettura per chi vuole migliorare il proprio francese, regala veri e propri momenti di piacere (il nostro non è uno spot, è che davvero ve lo consigliamo per farvi passare dei bei momenti). Insomma, ve lo abbiamo pompato abbastanza o dobbiamo continuare?
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Intervista a Laurent Tirard
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“Gamer” segue quel filone di film ispirati al mondo dei videogiochi che da anni ormai riempie il cinema d’azione. Qui abbiamo un Gerard Butler controllato a distanza da un ragazzino. Ha dei microchip sotto la pelle e una volta a settimana è impegnato in una battaglia interna al carcere dove è rinchiuso, per la gioia di telespettatori (la morte in diretta è il massimo degli spettacoli) e videogiocatori virtuali (ormai non si controlla più l’immagine di Lara Croft, ma uomini in carne ed ossa). Ecco quindi un film sparatutto, tanto vuoto, quanto, seppur marginalmente, di critica sociale. Alla coppia di registi dietro la macchina da presa, già firme dei primi due “Crank”, interessano soprattutto sangue, sudore, vendetta ed esplosioni. Ne esce un giocattolone niente male che, se non lo si prende troppo sul serio, può piacere davvero.
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Gamer, gioca o muori!
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Capitolo film italiani. Partiamo da “La vita è una cosa meravigliosa” dei fratelli Vanzina. Gli ultimi film dei papà dei cinepanettoni (ma che da abbi ormai hanno lasciato il trono a Neri Parenti) sono stati dei flop piuttosto profondi sia di critica che di pubblico. Dubitiamo che il trend cambi con questa nuova commedia che prende lo spunto di “Le vite degli altri”, ovvero un uomo che ascolta le intercettazioni telefoniche e vive di riflesso le loro avventure, per costruirci sopra un intreccio di equivoci, satira politica all’acqua di rose e buoni sentimenti che già dal trailer vi potete rendere conto come sappiano di déjà-vù. Nel cast Gigi Proietti (sprecato come al solito), Enrico Brignano e Vincenzo Salemme.
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Alessandro D’Alatri non realizzava un film da quel “Commediasexy” che cercò di lanciare la carriera cinematografica di Paolo Bonolis. Ora ritorna con una pellicola dal cast sconosciuto e che, proprio per l’esiguità delle ambizioni di botteghino, si spera abbia un bel riscontro in termini qualitativi. Il film si chiama “Sul mare” e racconta la vita di un muratore d’inverno e guida turistica d’estate per la propria isola, Ventotene, che si innamora e poi perde una misteriosa ragazza.
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In “Penso che un giorno così” quattro giovani amici si ritrovano a passare dei giorni nella casa al mare di uno di loro, una ragazza a cui è stato diagnosticato un brutto male e che vorrebbe cercare un po’ di pace e relax. La condivisione dei luoghi impone però ai quattro un confronto duro di personalità “Grande Freddo” all’italiana per l’esordio alla regia di Marco De Luca .
Per i bambini che non avranno voglia di Nicolas, il cartone della settimana è “Nat e il segreto di Eleonora”, gradevole fiaba francese sul mondo della letteratura infantile. Un ragazzino, il Nat del titolo, eredita la biblioteca della zia Eleonora e si impegna così tanto nel non fare dimenticare le storie dei libri sugli scaffali, da diventare lui stesso un personaggio letterario.
Con “Hatchet” ritorna l’horror costituito da un cattivo a lungo tempo maltrattato da genitori e conoscenti che si vendica sul solito gruppo di ignari turisti rimasti intrappolati in una zona abbandonata. Qui siamo nella Louisiana e la leggenda del ragazzino per errore ucciso dal padre con un’accetta, mentre cerca di abbattere la porta di una casa in fiamme, serve a creare fin dall’inizio quell’atmosfera da incubo ad occhi aperti che tanto ricercano i film del terrore. Da noi esce con tre anni di ritardo rispetto all’uscita americana.
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