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Venezia: Matteo Garrone zittito da Michael Mann!

La giuria del Festival schiva qualsiasi commento sulla premiazione: "Niente domande sui nostri metodi"

Michael Mann

08.09.2012 - Autore: Pierpaolo Festa, nostro inviato al Festival di Venezia
Qui tutti i vincitori di Venezia 2012

“Non parleremo dei criteri applicati per la scelta dei premi”. Un muro di acciaio impenetrabile, così possiamo definire la giuria della 69sima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, il cui presidente Michael Mann si schiera in prima linea per rimbalzare qualsiasi domanda dalla platea.

La stampa italiana vuole saperne di più sulla grande esclusione di Bella addormentata dal Leone d’Oro. La scena è piuttosto bizzarra: alla sinistra di Mann c'è l’attrice Samantha Morton che gli fa eco, richiamando i giornalisti e ribadendo il silenzio della giuria. Alla destra, invece, c’è Matteo Garrone che prova a rilasciare un commento ma non riesce perché il presidente continua a prendere la parola e dire no ai giornalisti. In quel momento Garrone ha un po’ troppo colorito nel volto e ci ricorda il Johnny Depp di Nemico pubblico, costretto a ubbidire a Mann e fare cinquanta ciak. Uno che ha saputo riconoscere la grandezza del maestro ma che non ha esitato a ribadire la difficoltà di lavorarci insieme.

Michael Mann Matteo Garrone Festival di Venezia 2012 - Garrone e la giuria di Venezia 69

Le domande rivolte alla giuria riguardano tutte l’esclusione del bellissimo film di Bellocchio: “Il processo con cui abbiamo preso la decisione rimane privato" – questa è la frase che Mann continua a ripetere a più non posso.

Mezz’ora dopo arriva sul palco il campione Kim Ki-duk: “Sono venuto a Venezia quattro volte: mi ha portato nel mondo occidentale. E’ stato il mio ingresso in Europa e mi ha dato questi meravigliosi premi”. A proposito del suo essere regista prolifico, il coreano risponde: “Ne ho girati moltissimi e tutti quelli che ho fatto non li ho fatti per denaro o per guadagnare. Il mio scopo è rappresentare la temperatura del mondo”.

In quanto alla canzone intonata sul palco durante la cerimonia di premiazione, Kim Ki-duk conclude: “Si intitola Arirang, una canzone che rappresenta le curve della vita: la cantiamo quando siamo tristi o soli, ma anche quando siamo felici”. A quel punto il regista prende il Leone e lo bacia davanti alla platea di giornalisti.

Ecco la reazione della critica italiana e internazionale all’annuncio della vittoria di Kim Ki-duk.



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