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Cannes: Don't Ask Bob

Faccia a faccia con Robert De Niro, presidente di giuria del sessantaquattresimo Festival di Cannes. Un uomo di poche parole...

Robert De Niro

11.05.2011 - Autore: Pierpaolo Festa, nostro inviato al Festival di Cannes
A presiedere la giuria della sessantaquattresima edizione del Festival di Cannes è Robert De Niro, decisamente – come lo stesso Bertolucci ci ha rivelato – un uomo che non ama aprirsi alla stampa. “Sarà interessante vedere tutti questi film – dice De Niro - venti film in due settimane è una cosa insolita per me, e mi emoziona tanto”.

Nella sala conferenze del Festival, piovono tantissime domande per il mitico Bob, lui però, rimane sempre misurato, non sprecando più di una manciata di parole per una risposta: “Ho dei sentimenti contraddittori verso i premi in generale: a casa custodisco i miei e li amo tutti. Spesso capita che le persone che meritano davvero di essere premiate, tornano a casa senza alcun riconoscimento”. Nel ricordare il suo rapporto con il Festival, De Niro continua: “Sono venuto a Cannes spesso nel corso degli ultimi trentacinque anni, è un festival grandioso, fare il presidente di giuria prevede anche avere a che fare con divergenze di opinioni con gli altri giurati. Voteremo”.



E gli bastano sei parole per commentare il premio alla carriera che il festival assegna a Bernardo Bertolucci
, regista che lo ha diretto in “Novecento”: “Sì, sono molto felice per lui”.  Il vecchio Bob non si apre nemmeno sul suo cinema da regista: “Ho adorato dirigere 'Bronx' perché è stata un’esperienza diversa per me. Mi piacerebbe dirigere ancora, sto cercando di farlo. Vorrei continuare a raccontare la storia di The Good Shepherd’, ci stiamo lavorando, vedremo”. 



Le due parole di Robert De Niro su Cannes non vi bastano? Visitate il nostro speciale sul Festival dove certamente potrete fare una sana scorpacciata di cinema in diretta dalla Croisette!



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