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Cannes: Pirati dei Caraibi 4 - La recensione

Presentato Fuori Concorso al Festival, "Oltre i confini del mare" è un lungo spettacolo senza soprese, interpretato da Johnny Depp in ottima sintonia con la new entry Penélope Cruz

Pirati dei Caraibi: Oltre i confini del mare

14.05.2011 - Autore: Pierpaolo Festa, nostro inviato al Festival di Cannes
Sequel (in)evitabile e potenziale reboot della saga di Jack Sparrow, le cui finanze vengono investite per poi essere decuplicate (e oltre) dalla Disney/Bruckheimer. In termini di successo al botteghino, questo nuovo episodio – intitolato in Italia “Oltre i confini del mare” – è a prova di qualsiasi critica.

Alla regia Rob Marshall (ha diretto “Chicago” e “Nine”) rimpiazza Gore Verbinski, aggiungendo più dinamicità alle sequenze d’azione: ci si ritrova in costante movimento al fianco di Capitan Jack, e viene dato poco spazio ai personaggi secondari, evitando di perdersi in ulteriori percorsi narrativi capaci di suscitare qualche sbadiglio di troppo. Chiusa l’infinita storia d’amore tra Orlando Bloom e Keira Knightley, entra in scena la relazione impossibile tra un uomo di fede (lo interpreta il giovane Sam Claflin) e una sirena. Il regista lima per bene tutte le sottotrame, per focalizzarsi totalmente sul protagonista, che questa volta non solo è a caccia della fontana della giovinezza, ma si imbatte anche nella sua ex fiamma, interpretata da Penélope Cruz, ottima nel tenere testa alla superstar Johnny Depp. I loro duetti vengono serviti da un buon lavoro di dialoghi e simpatiche coreografie nei duelli con la spada.

Pirati dei Caraibi: Oltre i confini del mare

La sequenza migliore del film è senza dubbio quella in cui i pirati si ritrovano in balìa delle sirene, bellissime ma anche capaci di trasformarsi in creature mostruose affamate di carne umana e in grado di affondare qualsiasi scafo. L’intera scena, ambientata di notte, alza di non poche tacche il livello di spettacolo del film; peccato che per il resto, anche questo quarto capitolo dei “Pirati dei Caraibi venga rallentato da una stanca combinazione di fantasy, avventura alla Indiana Jones e comicità affidata alla gigioneria di Depp. Il suo Sparrow, tuttavia, è quello di sempre e non deluderà i suoi fan, ma due ore e diciassette minuti sono decisamente troppi.

Pirati dei Caraibi: Oltre i confini del mare

Per quanto impossibile che Bruckheimer & Co. decidano di staccare la spina al franchise, ci auguriamo che Johnny Depp dia in futuro priorità ad altre prove attoriali, invece che ripresentarci fino allo sfinimento questo suo iconico pirata, l’unico in grado ad aver portato al successo un genere maledetto nelle ultime decadi.



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